Gruppo Cassa Centrale: i risultati dello stress test 2025 confermano solidità patrimoniale

L’esito registra significativi miglioramenti rispetto all’analogo test del 2023, sia sotto il profilo della dotazione di capitale che del minor impatto in scenario di stress
Pubblicato il 04/08/2025
Ultima modifica il 04/08/2025 alle ore 11:40
Teleborsa
Il Gruppo Cassa Centrale è stato sottoposto al 2025 EU-wide stress test condotto a livello europeo dall’Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con la Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS).

Lo scenario avverso dello stress test è stato definito da BCE e CERS in modo particolarmente severo, per rappresentare un contesto economico di grave stagflazione, ovvero combinando inflazione e tassi di interesse elevati con un forte rallentamento economico e una disoccupazione crescente.

L’esercizio è stato condotto considerando un orizzonte temporale di tre anni (2025-2027) e assumendo un bilancio statico a fine dicembre 2024, senza quindi tenere conto di future strategie di business e altre azioni manageriali: non rappresenta pertanto una previsione della redditività del Gruppo.

L’EU-wide stress test non prevede una soglia minima di promozione o bocciatura, costituisce invece un’importante fonte di informazione ai fini dello SREP (Supervisory Review and Evaluation Process). I risultati saranno infatti utili all’Autorità di Vigilanza nella valutazione della capacità del Gruppo Cassa Centrale di rispettare i requisiti prudenziali a fronte di scenari di stress.

L’esito dello stress test evidenzia la solidità patrimoniale del Gruppo Cassa Centrale. Infatti, rispetto a un valore di partenza – ricalcolato in ottica CRR3 – del 28,30%, nello scenario avverso a fine 2025 viene raggiunto un valore minimo del 25,59% di CET1 ratio fully loaded, garantendo il mantenimento di un buffer estremamente significativo rispetto ai requisiti minimi regolamentari.

Inoltre, la riduzione di CET1 ratio fully loaded pari a 271 punti base calcolata nell’anno peggiore dello scenario avverso (fine 2025) risulta inferiore all’analoga riduzione calcolata in occasione del 2023 EU-wide stress test (pari a 303 punti base), attestando un miglioramento nella capacità del Gruppo di fronteggiare eventuali scenari macroeconomici severi.