Pa, salta tetto agli stipendi: la decisione della Consulta

Pubblicato il 29/07/2025
Ultima modifica il 29/07/2025 alle ore 10:01
Teleborsa
La Corte costituzionale boccia il tetto fisso di 240mila euro applicato ai dirigenti e ai manager pubblici dal 2014.
Il limite massimo torna così ad essere parametrato al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione, che viene indicato dalla sentenza a 311.658,23, cioè all'ultimo aggiornamento fatto nel passato.

L'effetto pratico è l'aumento della retribuzione per un migliaio di dirigenti pubblici di prima fascia, di magistrati e anche di manager di società controllate dallo Stato. E' molto probabile, però, che l'importo cambi ancora.

Il governo starebbe infatti studiando una ricalibratura della retribuzione di riferimento che potrebbe essere adottata con un Dpcm o entrare nella prossima manovra con la Legge di Bilancio.

Il superamento del tetto per gli stipendi della Pa, del resto, era stata ipotizzato poco meno di un anno fa in una intervista dal ministro della Pa, Paolo Zangrillo: l'idea era quella di realizzare un cambiamento nelle politiche retributive per attrarre talenti manageriali di alto livello e migliorare così l'efficienza e la qualità della Pubblica Amministrazione.