Aiuti alle imprese in difficoltà e dialogo: sono questi gli strumenti scelti dal governo Meloni
per affrontare la crisi del commercio. Ai dazi di Trump, infatti, il governo italiano vuole rispondere con
"determinazione ed il pragmatismo", mettendo da parte "ogni
allarmismo", che "
rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi" e sceglie la via del dialogo, nella convinzione che "una guerra commerciale non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti".
E' quanto emerso al termine della
riunione di emergenza a Palazzo Chigi della task force sui dazi, con la Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni ed i Vicepremier
Antonio Tajani e
Matteo Salvini. Presenti il Ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso, il Ministro dell’Agricoltura
Francesco Lollobrigida e il Ministro per gli affari europei ed il PNRR
Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Alfredo Mantovano.
Nel corso dell’incontro, i Ministri hanno illustrato diverse
ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Le proposte saranno al centro del
confronto con le imprese, in programma per oggi, 8 aprile, a Palazzo Chigi. Si è discusso poi di strumenti per sostenere le imprese, simili a quelli erogati durante la pandemia, ma senza attingere ai fondi residui del PNRR. I
n discussione le "regole ideologiche e poco condivisibili" del
Green Deal e la semplificazione del quadro normativo.
Se da una parte Meloni sta lavorando con il governo per sostenere le imprese in un momento difficile, che vede accavallarsi la crisi dell'industria e dell'auto a quella dell'export, dall'altro,
non è escluso un viaggio della Premier negli Stati Uniti, per incontrare il Presidente Trump. L'annuncio dell'incontro alla Casa Bianca potrebbe arrivare nelle prossime ore, ma in ogni caso è atteso
all'inizio della prossima settimana, prima dell'arrivo a Roma del vicepresidente americano JD Vance.
Il ruolo di "portavoce" della UE è stato assunto da Meloni dopo il
summit in Lussemburgo, dove è stato espresso ampio sostegno all'ipotesi di
"avanzare una trattativa", secondo quanto riferito dal Ministro Tajani, mentre
"non è stata messa sul tavolo" la risposta aggressiva caldeggiata dalla Francia.
No anche all'ipotesi di
posticipare di un paio di settimane le contromisure, che prenderanno il via il 15 aprile.