Panic selling sulle Borse europee, con gli investitori spaventati dalla
prospettiva di una recessione che potrebbe essere innescata dalla guerra commerciale avviata dai dazi del presidente statunitense Donald Trump. Il sentiment è colpito dalle dichiarazioni provenienti dall'amministrazione USA nel weekend, nonostante le indiscrezioni di possibili dimissioni del segretario al Tesoro Bessent, che hanno mostrato posizioni ferme nell'intenzione di proseguire in una pronunciata politica fortemente protezionistica. Sul fronte macroeconomico,
è crollato oltre le attese il sentiment degli investitori in Europa, secondo l'ultimo sondaggio condotto dall'Istituto Sentix tedesco.
Leggera crescita dell'
Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,099. Prevale la cautela sull'
oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,40%. Il
Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla del 4,01%, scendendo fino a 59,5 dollari per barile.
Sale molto lo
spread, raggiungendo +124 punti base, con un deciso aumento di 9 punti base, mentre il
BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,69%.
Tra i listini europei seduta negativa per
Francoforte, che scende del 5,89%, sensibili perdite per
Londra, in calo del 4,87%, e in apnea
Parigi, che arretra del 5,62%.
A picco
Piazza Affari, con il
FTSE MIB che accusa un ribasso del 5,88%, proseguendo la serie di quattro ribassi consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul
FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 34.563 punti, in forte calo del 5,87%. Depresso il
FTSE Italia Mid Cap (-5,18%); sulla stessa tendenza, in netto peggioramento il
FTSE Italia Star (-5,29%).
Scendono o perdono terreno
tutte le Blue Chip di Milano.
Le più forti vendite si manifestano su
Leonardo, che prosegue le contrattazioni a -9,34%. Tonfo di
Iveco, che mostra una caduta del 7,65%. Lettera su
Interpump, che registra un importante calo del 7,46%. Scende
Banca MPS, con un ribasso del 7,33%.
Profondo rosso per tutti i titoli del FTSE MidCap.
Le più forti vendite si manifestano su
Carel Industries, che prosegue le contrattazioni a -10,37%. Crolla
De' Longhi, con una flessione del 9,80%. Vendite a piene mani su
LU-VE Group, che soffre un decremento dell'8,93%. Pessima performance per
Fincantieri, che registra un ribasso dell'8,25%.