Eni chiude il primo semestre dell'anno con un
utile netto superiore ai 2,5 miliardi di euro, che risulta
al di sopra delle attese degli analisti, dopo aver chiuso un buon secondo trimestre, a dispetto dell'impatto negativo dell'andamento del prezzo del petrolio e dei cambi. E annuncia una
revisione al rialzo dell'outlook per l'esercizio in corso.
"La costante attenzione con la quale Eni continua ad attuare la propria strategia ha determinato gli eccellenti risultati del secondo trimestre 2025. Nonostante uno scenario di mercato sfidante, il modello di business Eni conferma robustezza e flessibilità. La rigorosa disciplina finanziaria, un portafoglio sempre più solido e il contenuto prezzo di pareggio dei progetti sostengono il modello assicurando una strategia di crescita autofinanziata", commenta
Claudio Descalzi, AD di Eni, aggiungendo "al tempo stesso, continuiamo a generare valore per gli azionisti, con la più forte struttura patrimoniale mai registrata. Nel trimestre abbiamo continuato a generare crescita e valore in tutti i nostri business".
Il secondo trimestre dell'anno Nel secondo trimestre 2025 il Gruppo ha conseguito un
utile operativo proforma adjusted di 2,68 miliardi di euro, che registra un calo del 35% rispetto al trimestre di confronto, per effetto principalmente della flessione del 20% del prezzo del Brent e dell'apprezzamento del tasso di cambio EUR/USD (+5% rispetto al secondo trimestre 2024) che hanno influenzato il settore E&P.
L’utile ante imposte adjusted si attesta a 2,2 miliardi, riflettendo il trend dell’utile operativo adjusted ed il minor contributo delle JV e associate valutate all’equity.
L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni a
1,13 miliardi ha registrato un calo del 25%.
I numeri del primo semestre Il Gruppo ha chiuso il primo semestre dell'anno con un
utile operativo proforma adjusted di 6,36 miliardi di euro, in calo del 23%, a fronte di una
produzione di idrocarburi di 1.66 milioni di barili al giorno (-4%), dovuta principalmente alle operazioni di portafoglio del 2024 in Nigeria, Alaska e Congo.
Nel primo semestre, Eni ha conseguito un utile ante imposte adjusted di 4,95 miliardi di euro, in calo del 24% rispetto al primo semestre 2024.
L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni si è attestato a
2,55 miliardi di euro, risultando in calo del 18% rispetto all'esercizio precedente, ma
superando le stime di consensus.Il
flusso di cassa netto da attività operativa del primo semestre 2025 è pari a 5.9 miliardi e include 879 milioni di dividendi distribuiti dalle partecipate, principalmente da Azule Energy e Var Energi.
L’indebitamento finanziario netto ante lease liability al 30 giugno 2025 è pari a 10,2 miliardi, in riduzione di circa 2 miliardi rispetto
al 31 dicembre 2024.
Outlook 2025 rivisto al rialzoNonostante l’effetto negativo dell'indebolimento sia dei prezzi delle materie prime sia del dollaro, il Gruppo
rivede al rialzo le aspettative di generazione di cassa per il 2025 e conferma gli impegni di remunerazione degli azionisti.
In questo contesto, il flusso di cassa operativo adjusted (
CCFO) di Gruppo è atteso
in aumento a circa 11,5 miliardi allo scenario aggiornato, rappresentando un incremento di 0,5 miliardi rispetto alla previsione iniziale. Le iniziative di cassa e le altre misure organiche sono attese generare fino a 3 miliardi di liquidità, in aumento rispetto alla previsione iniziale di 2 miliardi, al fine di mitigare gli effetti dello scenario.
La proiezione ad anno intero dell'
EBIT proforma adjusted della divisione GGP (Gas) è in aumento a
circa 1 miliardo (dai precedenti 0,8 miliardi) grazie ai migliori esiti rispetto alle stime iniziali delle rinegoziazioni e degli accordi commerciali e alle ottimizzazioni di portafoglio.