UniCredit, Orcel: M&A influenzato da politica, non è sviluppo positivo per Europa

Pubblicato il 23/07/2025
Ultima modifica il 23/07/2025 alle ore 11:43
Teleborsa
"Con il normale processo di M&A influenzato in modo significativo dall'azione politica - e si può osservare in Spagna e in Italia - le transazioni sono influenzate e il risultato è l'incertezza. E si creano situazioni come quella che stiamo vivendo oggi". Lo ha affermato il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, nella conference call sui risultati record del secondo trimestre 2025, arrivati all'indomani della decisione di ritirare l'offerta su Banco BPM.

"Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato - ha detto - Sto solo dicendo che è un dato di fatto. E, in una certa misura, le banche che danno per scontato di voler fare M&A sono motivate a procedere con la costruzione di partecipazioni, perché è già qualcosa ed è ancora più libero. Dal punto di vista del mercato, questo non è però un buon risultato".

"Oppure non si fa M&A perché non si ha il controllo su un processo di offerta ordinato", ha aggiunto, sottolineando che "cambia anche la dinamica, perché invece di discutere con i propri azionisti e con gli azionisti dell'offerente sul merito, sulla creazione di valore, sulla strategia, la discussione viene completamente dirottata e il processo avviene tramite un intervento politico, togliendo la decisione agli azionisti e spostandola al team di gestione e alla leadership, lontano dagli azionisti".

"Da persona che ha vissuto nel Regno Unito, negli Stati Uniti e ha un certo punto di vista, non credo che questo sia un buon sviluppo - ha evidenziato - Ma siamo europei, è qui che viviamo, dobbiamo rispettarlo e dobbiamo fare del nostro meglio all'interno del quadro che abbiamo. Questo è il meglio che possiamo fare".