L'
Italia è la "
potenza trainante" dei risultati record di
UniCredit. Lo ha affermato il CEO
Andrea Orcel nella
conference call sui
risultati record del secondo trimestre 2025, arrivati all'indomani della decisione di ritirare l'offerta su
Banco BPM.
I ricavi lordi si sono attestati a 5,7 miliardi di euro nel primo semestre del 2025, in calo dell'1,8%, con una "
performance del fatturato resiliente, un confronto semestrale influenzato da eventi non ricorrenti e una performance sostanzialmente invariata per il resto, con le commissioni e trading che compensano la prevista riduzione del margine di interesse", ha detto il CEO.
L'
NII ha segnato un -5,2% con una "
ottima gestione del pass-through e volumi in crescita del 12% sui nuovi prestiti". "La nostra attenzione al margine rispetto al volume si è tradotta in un solido RoAC NII del 24% - ha detto Orcel - Il nostro
piano focalizzato sulle PMI ha portato ad un'accelerazione della nostra penetrazione nel segmento, con 7,5 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi, pari a un
aumento del 41%, erogati al segmento".
"L'NPE ratio è stabile al 2,6%, mentre rettificando per le garanzie statali l'NPE ratio è sceso a solo lo 0,8%, quasi interamente coperto dai nostri overlay italiani. Di fatto,
siamo una banca NPE ratio zero in Italia", ha sottolineato.
Orcel ha evidenziato che "l'utile ante imposte è aumentato del 4%, raggiungendo i tre miliardi e mezzo, e il RoAC ha raggiunto il 34,4%, rafforzando la nostra leadership di mercato. La generazione di capitale organico è stata solida, attestandosi a 2,4 miliardi. Abbiamo
continuato a investire nel nostro personale e nei nostri clienti, concludendo 417 nuove assunzioni e erogando oltre 410.000 ore di formazione al nostro personale, con un aumento del 20% su base annua".