Il nuovo
quadro finanziario pluriennale 2028-2034 dell’Unione Europea ha suscitato forti critiche: i Paesi cosiddetti "
frugali" (Helsinki, Copenaghen, Stoccolma, L’Aja, Berlino) contestano l’aumento del bilancio a quasi
2.000 miliardi, definendo la nuova tassa sulle imprese "eccessiva" e chiedendo "priorità chiare".
Sul fronte locale, le
Regioni italiane parlano di una "
Europa alla Hunger Games", denunciando il rischio di centralizzazione dei fondi e accorpamento della Pac con la Coesione, il cui budget rischierebbe una contrazione del 20% (circa 302 miliardi). Critiche emergono anche dal
Parlamento: i gruppi politici minacciano che il testo non passerà "così com’è".
Anche la
Germania ha espresso rifiuto netto verso l’aumento delle risorse. Il primo vero test arriverà venerdì, al
Consiglio Affari Generali dei 27, dove si registrerà la prima posizione ufficiale.
Il commissario italiano
Raffaele Fitto ha invece difeso l’impianto: la sua semplificazione delle politiche di Coesione, pur garantita, "potrà essere migliorata con il confronto". Tuttavia, l’impressione è che il negoziato si preannunci "lungo e duro".
(Foto: © Paul Grecaud/123RF)