IA, Meta rifiuta di firmare il Codice Ue: "troppe incertezze giuridiche"

Pubblicato il 18/07/2025
Ultima modifica il 18/07/2025 alle ore 20:03
Teleborsa
Meta ha annunciato che non aderirà al nuovo Codice di buone pratiche dell’Unione Europea per l’intelligenza artificiale generativa (GpAI) introdotto la scorsa settimana a Bruxelles. La decisione è stata comunicata da Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, in un post su LinkedIn.

Kaplan ha spiegato che il Codice "introduce una serie di incertezze giuridiche per gli sviluppatori di modelli, nonché misure che vanno ben oltre l’ambito di applicazione della legge sull’IA", aggiungendo che "l’Europa sta imboccando la strada sbagliata" su questo tema.

Meta si unisce così ad una serie di aziende ed esponenti politici europei critici nei confronti del testo: tra queste, ben 44 grandi imprese, tra cui Bosch, Siemens, SAP, Airbus e BNP, hanno firmato una lettera alla Commissione chiedendo un "stop the clock" nell’attuazione del Codice.

Il Codice, di adesione volontaria, punta a chiarire l’applicazione dell’AI Act per i modelli GpAI, tra cui GPT-4, Gemini e Grok, con l’obiettivo di rafforzare trasparenza, responsabilità e sicurezza. L’entrata in vigore delle norme relative ai modelli ad alto impatto è prevista a partire dal 2 agosto. Il documento, elaborato da 13 esperti indipendenti con il contributo di oltre mille stakeholder, deve ricevere l’approvazione definitiva da parte della Commissione europea e dei 27 Stati membri.