Borse europee in rosso con guerra in Medio Oriente. La banche zavorrano Milano

Pubblicato il 17/06/2025
Ultima modifica il 17/06/2025 alle ore 11:10
Teleborsa
Borse europee in ribasso, mentre svaniscono le speranze per una soluzione in tempi rapidi del conflitto mediorientale tra Iran e Israele, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha chiesto l'evacuazione di Teheran. Dal G7 in Canada, in una dichiarazione diffusa ieri sera, è stato espresso supporto a Israele (mentre l'Iran è stato identificato come fonte di instabilità) sebbene sia stata chiesta una riduzione delle ostilità. Trump si è allontanato anticipatamente dalla riunione a causa della situazione in Medio Oriente (secondo il presidente francese Macron al fine di sostenere un'offerta per una tregua, anche se tale ipotesi è stata smentita dalla Casa Bianca).

Stamattina la Bank of Japan ha deciso, all'unanimità, di lasciare il tasso di riferimento allo 0,50%. L'unica novità è il cambio di atteggiamento rispetto agli acquisti delle obbligazioni sovrane giapponesi (JGB), il cui ritmo di riduzione verrà rallentato rispetto a quanto deciso a marzo. Col voto di 8 membri a 1 è stato infatti varato uno schema di acquisti meno restrittivo e diviso in due parti che terminerà alla fine del prossimo anno fiscale. Nell'anno fiscale in corso (che termina a marzo 2026) la riduzione degli acquisti sarà di 400 miliardi di yen per trimestre; nel prossimo anno fiscale (che terminerà a marzo 2027), la riduzione sarà di 200 miliardi di yen per trimestre.

La Federal Reserve terrà oggi il primo giorno della sua riunione di politica monetaria, la cui decisione è prevista per mercoledì sera. Domani saranno rese note anche le decisioni di Riksbank e Norges Bank, mentre giovedì tocca a Bank of England e Banca Nazionale Svizzera.

Sul fronte macroeconomico, l'indice ZEW tedesco è migliorato più delle attese a giugno; anche l'indicatore relativo alla Zona Euro ha sorpreso in positivo.

Sostanzialmente stabile l'Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,156. L'Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,1%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la sessione in rialzo e avanza a 72,37 dollari per barile.

Lieve peggioramento dello spread, che sale a +90 punti base, con un aumento di 1 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,42%.

Tra i listini europei Francoforte scende dell'1,09%, tentenna Londra, che cede lo 0,40%, e calo deciso per Parigi, che segna un -0,71%.

Segno meno per il listino milanese, in una sessione caratterizzata da ampie vendite, con il FTSE MIB che accusa una discesa dell'1,24%; sulla stessa linea, si muove in retromarcia il FTSE Italia All-Share, che scivola a 41.869 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,58%; come pure, leggermente negativo il FTSE Italia Star (-0,34%).

In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Brunello Cucinelli (+2,68%), Stellantis (+2,45%), Saipem (+1,71%) e Tenaris (+1,02%).

Le peggiori performance, invece, si registrano su Leonardo, che ottiene -2,93%. Sotto pressione Unicredit, con un forte ribasso del 2,89%. Soffre BPER, che evidenzia una perdita del 2,80%. Preda dei venditori Banca Popolare di Sondrio, con un decremento del 2,58%.

Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Piaggio (+2,18%), D'Amico (+2,00%), Garofalo Health Care (+0,97%) e Sesa (+0,89%).

Le peggiori performance, invece, si registrano su Caltagirone SpA, che ottiene -2,27%. Si concentrano le vendite su Fincantieri, che soffre un calo del 2,13%. Vendite su Moltiply Group, che registra un ribasso dell'1,65%. Seduta negativa per IREN, che mostra una perdita dell'1,60%.