Il ministro degli Esteri russo - secondo quanto riferito da Tass
- Serghei Lavrov ha giudicato "irrealistico" un incontro tra delegazioni russa e ucraina in Vaticano.
"Non è elegante che Paesi ortodossi discutano in una sede cattolica delle questioni relative alla eliminazione delle cause fondamentali" del conflitto, ha detto Lavrov, aggiungendo che tra queste "cause fondamentali" vi è quello che ha definito "il percorso di distruzione della Chiesa ortodossa ucraina" da parte delle autorità di Kiev. "
Penso che non sarebbe facile per lo stesso Vaticano ricevere delegazioni di due Paesi ortodossi in queste condizioni", ha concluso il capo della diplomazia russa.
Intanto, Interfax riporta che il Cremlino ha dichiarato che "
non c'è ancora una decisione o un accordo sulla prossima piattaforma negoziale" per i colloqui tra Russia e Ucraina e che "questa decisione non può essere presa da una sola parte" ma "richiede il consenso di entrambe". L'agenzia di stampa russa precisa che Dmitri Peskov ha r
isposto così a una domanda sulle possibili trattative in Vaticano e sull'eventuale esistenza di un accordo di principio per nuovi colloqui a Istanbul.
L'offerta della Santa Sede come
luogo di negoziato è valida, ma non sembrano essere ancora arrivati
segnali di apertura su un possibile incontro nel mese di giugno: "Il Santo Padre ha espresso disponibilità a facilitare il dialogo tra le part
i, ma non ho ricevuto riscontri in questo senso", ha detto il segretario di Stato vaticano, cardinale
Pietro Parolin.