Sul fronte dell'attuazione del PNRR risultano tutti conseguiti i 67 obiettivi europei in scadenza al secondo semestre 2024, raggiungendo così un tasso di avanzamento del 54% nel percorso complessivo (+11 punti rispetto al semestre precedente). Parimenti elevati i risultati con riguardo agli step procedurali nazionali con finalità di monitoraggio interno (tasso di raggiungimento al 76%). Tuttavia, se il conseguimento degli obiettivi europei previsti nel percorso attuativo risulta in linea con le scadenze concordate, l'avanzamento finanziario, come già messo in luce in occasione di precedenti relazioni, stenta a mantenere il ritmo prefissato. È quanto emerge dalla
Relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr della Corte dei conti relativa al secondo semestre 2024. A fine 2024, il livello della spesa ha superato i 63,9 miliardi, circa il 33% delle risorse del Piano e circa il 73% di quelle che erano
programmate entro il 2024. L'incremento registrato nell'ultimo anno è di 18,8 miliardi (+12 punti percentuali sul 2023), solamente il 44% di quanto previsto per il 2024 nel cronoprogramma aggiornato. Al netto delle misure consistenti in crediti d'imposta (piano Transizione 4.0 e Superbonus 110%) il dato di avanzamento della spesa scenderebbe al 21,9%. Il 71% delle misure del Piano con dotazione finanziaria mostra un avanzamento di spesa al di sotto della soglia del 25%, poco meno del 45% non supera un tasso di progresso del 10%. Da ciò emerge con evidenza lo sforzo richiesto negli ultimi semestri del PNRR a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione delle iniziative progettuali, per assicurarne la finalizzazione nei tempi previsti, in particolare per gli interventi delle missioni 5 “Inclusione e coesione” e 6 “Salute”. Nella lettura per tipologia di soggetto attuatore, si posizionano più avanti del dato medio nel percorso di attuazione della spesa: le istituzioni appartenenti al settore scolastico ed universitario (rispettivamente +22,8 e +13,7 punti percentuali), insieme alle società pubbliche (+7,4%). Risultano, invece, caratterizzate da tassi di avanzamento inferiori a quello medio sia le misure in capo alle Amministrazioni centrali e alle Agenzie (entrambe -8%) sia quelle affidate alle Amministrazioni locali, seppur queste ultime con
scostamenti negativi più contenuti (-3,2%).
Le anticipazioni di liquidità – Il sistema delle anticipazioni di liquidità si è finora dimostrato uno strumento utile per assicurare ai soggetti attuatori le disponibilità di cassa funzionali all’esecuzione delle iniziative progettuali. L’innalzamento del tetto ordinario dell’anticipazione ha portato ad un aumento delle richieste di erogazioni, pur residuando ulteriori margini per trasferimenti rispetto alla soglia del 30%. In dettaglio, il totale delle somme erogate in anticipazione nel periodo 2021-2024 è pari a 27,1 miliardi, con un trend crescente nel tempo (0,6 miliardi nel 2021, 7,5 miliardi nel 2022, 8,4 miliardi nel 2023 e 11,3 miliardi nel 2024). In media, il tasso di anticipazione si è attestato al 23,2% delle dimensioni finanziarie delle singole misure. Gli anticipi hanno dato ampia copertura alle somme spese (oltre il 77% di quanto speso, percentuale che sale a poco meno dell’87% se si tiene conto delle somme rimborsate
nello stesso periodo a fronte di rendicontazioni e di saldi finali). Con l’avanzare delle iniziative di investimento, l’atteso incremento del livello di spesa potrà trovare adeguato sostegno finanziario grazie alla nuova disposizione dell’art. 18-quinquies del d.l. n. 113/2024,
volta ad accelerare i trasferimenti intermedi a rimborso delle spese sostenute, attraverso una consistente semplificazione dell’iter della rendicontazione.
Significativi gli avanzamenti segnati sul fronte delle riforme – Di particolare rilievo quelli che hanno interessato la regolazione dei contratti pubblici: è stato complessivamente rivisto l'istituto del project financing, sono stati raggiunti i risultati attesi in termini di numero di stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate (42 mila gare effettuate da oltre 3.300 stazioni appaltanti), sono state adottate
misure per migliorare la rapidità decisionale nell'aggiudicazione degli appalti attraverso l'individuazione delle best practices, è stato conseguito il target di formazione del personale delle PA (almeno il 40%). Nel solco dell'efficientamento della PA possono anche richiamarsi i progressi in tema di semplificazione/digitalizzazione di 235 procedure, nonché quelli nel campo della riduzione dei tempi di
pagamento, con l'incremento del personale a tal fine impiegato e l'adozione di un sistema di verifica sull'adeguatezza e tempestività dei processi di almeno 130 pubbliche amministrazioni. È proseguito anche il percorso riformatore nel settore della giustizia che ha visto il raggiungimento dei 2 target di riduzione del 95% dell'arretrato giudiziario dei tribunali civili di primo e di secondo grado. Numericamente consistente (n. 50) il gruppo di obiettivi raggiunti sul versante degli investimenti, in particolare in ambito di cybersecurity e di digitalizzazione della PA.
Nella categoria Trasporti il minor tasso di realizzazione (13%) – La categoria dei "Trasporti" sconta "il minor tasso di realizzazione emerso dagli indicatori di categoria" (circa il 13%). La Corte segnala 4 obiettivi in ritardo che attengono al settore ferroviario e sono di responsabilità del ministero per le infrastrutture e i trasporti. Per quelli relativi all'Alta Velocità al Sud e al Nord il Dicastero ha segnalato complessità esecutive di media intensità riconducibili ad eventi imprevisti e imprevedibili di natura geologica e criticità esogene al piano delle lavorazioni di Rfi Spa, che rischiano di prolungare i tempi di realizzazione delle opere. Ciò interessa, in particolare, i collegamenti ferroviari ad Alta Velocità con il Mezzogiorno per passeggeri e le merci per la linea Salerno-Reggio Calabria, la cui percentuale di spesa attivata sul totale della dotazione Pnrr è ferma al 3,54 per cento rispetto al'8 per cento preventivato (target M3C1-00-ITA-14); nel caso della tratta Napoli-Bari, invece, la percentuale di avanzamento è pari al 34,76 per cento rispetto al 59 per cento atteso (target M3C1-00-ITA-15). Valori migliori (e pertanto segnalati con livello di criticità di bassa intensità) hanno registrato gli interventi sulle linee Palermo-Catania e sulle linee di collegamento ad Alta Velocità con l'Europa del Nord (Liguria-Alpi), la cui spesa ha registrato un livello di avanzamento di poco inferiore alle aspettative (7 per cento contro l'8 per cento nel primo caso, M3C1-00-ITA-16; 56,59 per cento contro il 62 per cento nel secondo, M3C1-00-ITA-35). Nella sua relazione la Corte dei Conti giustifica il minor tasso di realizzazione con "la maggiore complessità degli interventi". Dall'altro lato – osserva la Corte – "l'Amministrazione ha evidenziato la necessità di modifiche, attualmente oggetto di confronto con le istituzioni europee nell'ambito della prossima revisione del Pnrr".
Pnrr positivo su politiche acqua ma nodo coperture – Positiva la linea adottata nel Pnrr ma è necessario garantire le coperture finanziarie. Questa in sintesi la valutazione della Corte dei conti sulle politiche dell'acqua ed il servizio idrico integrato che costituisce uno dei settori oggetto di interventi specifici con due riforme e quattro linee di investimento, per un totale di circa 5,4 miliardi di risorse programmate. Per la Corte l'impostazione adottata dal Pnrr risulta coerente con la necessità di provare a risolvere le criticità strutturali che ancora limitano il pieno passaggio del settore ad una gestione maggiormente industriale. Le priorità di intervento alla base sia delle riforme che degli investimenti risultano allineate alle problematiche principali del servizio idrico, nonché coerenti con i fabbisogni, infrastrutturali e riformatori, richiesti dal settore, e non ancora soddisfatti dai vari interventi normativi e regolatori finora susseguitisi. Bene anche la riforma volta a semplificare la normativa e rafforzare la governance del servizio idrico con l'adozione del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico Affinché la riforma possa dispiegare appieno i suoi effetti, tuttavia, è fondamentale che venga assicurato il reperimento delle idonee coperture finanziarie, necessarie in particolare all'implementazione degli stralci attuativi da programmare (12 miliardi), dando seguito ai finanziamenti ad hoc varati con la Legge di Bilancio per il 2025, per almeno 708 milioni.