Festival dello Sviluppo Sostenibile: al Salone del Libro di Torino presentato nuovo volume ASviS

“Obiettivo 2030. Come trasformare l’Italia per un futuro sostenibile”
Pubblicato il 15/05/2025
Ultima modifica il 15/05/2025 alle ore 15:12
Teleborsa
Un volume che rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere le sfide della sostenibilità in un contesto globale in rapido mutamento e offre proposte concrete per accelerare la trasformazione dell’Italia verso una traiettoria di sviluppo più giusta, equa e inclusiva: presentato oggi, al Salone Internazionale del Libro di Torino il volume “Obiettivo 2030. Come trasformare l’Italia per un futuro sostenibile”, (ed. Rubbettino) a cura di Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).

La presentazione si è svolta durante l’evento del Festival dello Sviluppo Sostenibile al Caffè Letterario, Padiglione Oval, con gli interventi di Margherita Bianchi (responsabile del programma “Energia, Clima e risorse” dell’Istituto Affari Internazionali - IAI), Ferruccio De Bortoli (Presidente della Fondazione “Corriere della Sera”), Salvatore Rossi (economista e ex direttore Generale della Banca d’Italia) e Chiara Saraceno (Honoray fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino).

Pubblicato a pochi mesi dal Rapporto ASviS 2024, il primo volume della “collana ASviS” edita da Rubbettino propone una riflessione articolata sull'attuale stato del mondo e sui profondi rischi sistemici che attraversano le quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile: ambientale, economica, sociale e istituzionale. Attraverso l’analisi di dati, scenari globali e dinamiche geopolitiche, il volume mette in luce la crescente urgenza di trasformazioni strutturali, evidenziando come il mancato rispetto degli impegni internazionali stia aggravando crisi interconnesse che riguardano anche la democrazia, l’accesso all’informazione e la libertà scientifica. Il libro è diviso in due sezioni: la prima illustra una sintesi del Rapporto ASviS 2024, con il quadro aggiornato sull’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 a firma di Enrico Giovannini; la seconda ospita contributi inediti di esperte ed esperti italiani di alto profilo, che riflettono sulle trasformazioni necessarie per un futuro equo e resiliente.

Il libro arriva in un momento segnato dall’inasprimento di numerose crisi globali: l’aumento dell’estrema povertà, il superamento della soglia critica di +1,5°C rispetto alla media delle temperature preindustriali, eventi climatici sempre più violenti, e un quadro geopolitico instabile. Si tratta di una vera e propria “policrisi”, in cui emergenze ambientali, economiche e sociali si rafforzano a vicenda, mettendo a rischio la tenuta dei sistemi democratici. Di conseguenza, il dibattito tra quattro degli autori del libro si è concentrato sulla domanda “lo sviluppo sostenibile ha ancora un futuro?” e sulle politiche internazionali, europee e nazionali capaci di accelerare il cammino verso un futuro sostenibile.

“Chi pensa che la sostenibilità sia ‘solo’ una questione risolvibile con singoli interventi nei processi produttivi o nelle politiche pubbliche, magari sbandierati come trasformazioni epocali all’insegna del greenwashing e del socialwashing, dovrebbe finalmente comprendere che la costruzione di uno sviluppo sostenibile è molto più di questo. Ogni rinvio delle azioni che vanno nella giusta direzione aumenta sia il rischio di insostenibilità dell’intero sistema, e sia i costi che saremo costretti a pagare in termini economici, sociali e ambientali - ha sottolineato Enrico Giovannini aprendo l’evento – Peraltro, con la firma del Patto sul Futuro e della Dichiarazione sulle generazioni future alle Nazioni Unite, nel settembre scorso l’Italia si è impegnata a mettere la sostenibilità e la pianificazione strategica al centro delle politiche pubbliche, utilizzando scienza, dati e strumenti previsionali per rispondere in modo efficace alle crisi sistemiche”.

Nel corso del dibattito Salvatore Rossi ha analizzato i nodi dell’innovazione e delle istituzioni nella crescita economica, mentre Ferruccio De Bortoli si è soffermato sul destino della decarbonizzazione europea nel contesto post-Trump. Margherita Bianchi ha affrontato le implicazioni geopolitiche della transizione energetica e Chiara Saraceno ha sottolineato i fattori di insostenibilità sociale legati a povertà, disuguaglianze e accesso all’istruzione.