La scelta di mettere una
nave rigassificatrice a Piombino "deriva da una
logica di sicurezza per il sistema energetico nazionale. L'Italia aveva una quasi totale dipendenza dei suoi approvvigionamenti da paesi esteri attraverso condotte. Ora il GNL consente di poter accedere al mercato mondiale e consente di poter accedere ad altri paesi produttori, che magari sono anche molto diversi e hanno condizioni di stabilità maggiore, ma
soprattutto consente di diversificare". Lo ha affermato
Stefano Venier, amministratore delegato uscente di
Snam, rispondendo alle domande degli azionisti all'
assemblea in corso a San Donato Milanese.
Si tratta di "opzioni del paese
per non ritrovarsi in una condizione di dipendenza significativa come era dalla Russia e quindi una condizione di strutturale debolezza dal punto di vista della sicurezza del paese", ha aggiunto.
Secondo Venier, i dati dimostrano che l'infrastruttura di Piombino è "utile". "Se è venduta per il 90% per vent'anni, vuol dire che gli operatori che hanno il ruolo di portare l'energia nel paese ritengono che gli servirà per vent'anni per soddisfare quella domanda - ha spiegato - Certamente è un orizzonte temporale che copre la vita di questa infrastrutture, che sono 20 anni, e non a caso - e questo è bene ricordarlo - il
terminale di Piombino l'anno scorso è stato il terminale più utilizzato in Europa e lo sarà anche nel 2025 e ha consentito di poter diversificare per il 50% dei suoi arrivi, con la gran parte dell'approvvigionamento del gas da paesi da cui non ricevevamo praticamente nulla, in primis gli Stati Uniti".
"Allora è chiaro che
il tema della rilocazione è un tema che si porrà da qui a un anno, però se dobbiamo invece guardare all'utilità credo che la testimonianza della sua utilità per la sicurezza del paese sia data dal fatto che è già venduta e quindi non graverà sulle tasche dei cittadini".