"Un’altra storia", la biografia di Maurizio Landini, esce oggi 13 maggio in libreria, quando manca ormai meno di un mese dai referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza promossi dalla Cgil. Il libro autobiografico racconta dell'infanzia in fabbrica, dell'impregno nel sindacato e della sfida del
referendum del prossimo 8-9 giugno.
"C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la
centralità del rapporto con le persone. La volontà e la capacità di ascoltarle. - spiega il sindacalista - Siamo di fronte a un passaggio d’epoca. La
democrazia è a rischio nel nostro Paese se non si combattono l
a disoccupazione e la precarietà se non si riconosce pieno valore alle persone che lavorano. Quando si è poveri anche lavorando vuol dire che è il momento della giustizia sociale”.
"Un’altra storia" (Piemme) è un racconto intimo tra
ricordi e aneddoti. La vita con la famiglia e gli amici a San Polo d’Enza, l’amore per la moglie, la passione per il calcio, gli studi abbandonati a malincuore, il lavoro come metalmeccanico, le prime
esperienze sindacali a Reggio Emilia e Bologna, la
scoperta di un impegno che lo porterà prima a dirigere la Fiom e poi a diventare segretario generale della Cgil. Svolte professionali ed esistenziali che si intrecciano alla storia degli ultimi quarant'anni del nostro Paese.
Attenzione particolare viene riservata alle ferite sociali che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate: la
dignità del lavoro, affermata nel dopoguerra e nella seconda metà del Novecento e "negata nell'ultimo ventennio a colpi di leggi sbagliate, che le iniziative referendarie propongono di correggere e riformare profondamente”.
"Uno dei motivi che mi hanno spinto a raccontare la mia esperienza di vita e di lotta, è che
vedo tra le giovani generazioni una straordinaria domanda di libertà", spiega Maurizio Landini. "Una domanda di libertà e di realizzazione che non può essere delegata ad altri o rinviata a un futuro lontano, ma che si costruisce giorno per giorno, a partire dalla
lotta per cambiare le condizioni di lavoro e superare la precarietà".