Seduta difficile per Piazza Affari, che scambia in netto calo, in accordo con gli altri Listini continentali, che accusano perdite consistenti. Il presidente Trump ha annunciato ieri sera
dazi che di base saranno del 10% e che per i paesi specifici (le cosiddette tariffe reciproche, anche
la formula usata per il calcolo considera solo i deficit commerciali) variano dal 34% alla Cina, al
20% all'Unione Europea e al 24% al Giappone. Molti paesi colpiti hanno già annunciato un'imminente risposta attraverso l'imposizione di dazi agli Stati Uniti. "A giudicare dalla reazione dei mercati, più che il Liberation Day quello di ieri è stato il Recession Day", commentano gli analisti di
Intesa Sanpaolo.
Sul fronte macroeconomico, l'indice
PMI dei servizi nella Zona Euro a marzo 2025
si è rafforzato a 51 punti dai 50,4 della stima preliminare, risultando superiore ai 50,6 del mese precedente; inoltre, sono continuati a salire i
prezzi alla produzione della Zona Euro: a febbraio il dato
ha registrato un incremento dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,7% del mese precedente e al +0,3% stimato dagli analisti.
Deciso rialzo dell'
Euro / Dollaro USA (+2,5%), che raggiunge quota 1,111. Seduta in frazionale ribasso per l'
oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,66%. Il
Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla del 4,49%, scendendo fino a 68,49 dollari per barile.
Avanza di poco lo
spread, che si porta a +108 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il
rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,69%.
Tra gli indici di Eurolandia vendite a piene mani su
Francoforte, che soffre un decremento del 2,00%, scivola
Londra, con un netto svantaggio dell'1,43%, e pessima performance per
Parigi, che registra un ribasso del 2,34%.
A
Milano, forte calo del
FTSE MIB (-1,98%), che ha toccato 37.693 punti; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul
FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 39.900 punti, in forte calo dell'1,90%. Negativo il
FTSE Italia Mid Cap (-1,01%); con analoga direzione, variazioni negative per il
FTSE Italia Star (-1,05%).
Tra i
best performers di Milano, in evidenza
A2A (+2,92%),
Leonardo (+1,99%),
Terna (+1,84%) e
Campari (+1,73%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Tenaris, che ottiene -6,29%. Sessione nera per
Banca Popolare di Sondrio, che lascia sul tappeto una perdita del 4,89%. In rosso
Unicredit, che evidenzia un deciso ribasso del 4,59%. In perdita
Prysmian, che scende del 4,56%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Alerion Clean Power (+3,91%),
ERG (+3,68%),
Garofalo Health Care (+3,16%) e
IREN (+2,36%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
El.En, che prosegue le contrattazioni a -4,49%. Pesante
Ariston Holding, che segna una discesa di ben -4,45 punti percentuali. Seduta negativa per
D'Amico, che scende del 4,39%. Spicca la prestazione negativa di
Ferragamo, che scende del 3,54%.