Il Consiglio di Amministrazione di
Pirelli, riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati al 30 settembre 2025 a maggioranza con il voto favorevole di 9 su 14 consiglieri presenti. Hanno votato contro i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua, mentre Grace Tang si è astenuta. I consiglieri che hanno espresso voto contrario al rendiconto intermedio di gestione, si legge nella nota dei risultati, hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione - richiamata nella sezione eventi di rilievo della relazione stessa - di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell’approvazione del bilancio 2024.
Nei nove mesi 2025 Pirelli ha registrato una crescita dei principali indicatori economici. I
ricavi sono stati pari a 5.195,2 milioni di euro, con una crescita organica del 3,7% escludendo l’effetto cambi e iperinflazione (-3,4%) e il deconsolidamento di Däckia (-0,1%). Includendo tali effetti, la variazione è stata pari a +0,2% rispetto ai 5.184,5 milioni di euro dei nove mesi 2024. L’High Value rappresenta il 79% del fatturato totale (76% nei nove mesi 2024).
Nel terzo trimestre 2025 i ricavi sono stati pari a 1.696,6 milioni di euro, con una crescita organica del 2,4% escludendo l’effetto cambi e iperinflazione (-4,3%) e il deconsolidamento di Däckia (-0,4%). Includendo tali effetti, la variazione è stata pari a -2,3% rispetto ai 1.737,0 milioni di euro del terzo trimestre 2024.
Nei primi nove mesi 2025 l’
Ebitda adjusted è stato pari a 1.185,2 milioni di euro, in crescita del +2,4% rispetto ai 1.157,0 milioni di euro del corrispondente periodo 2024. L’
Ebit adjusted nei primi nove mesi 2025 è stato pari a 835,5 milioni di euro, in miglioramento di 19,6 milioni di euro rispetto ai 815,9 milioni di euro nel corrispondente periodo 2024, con un margine Ebit adjusted in miglioramento al 16,1% (15,7% un anno prima) grazie al contributo delle leve interne che hanno più che compensato la volatilità dei cambi, l’aumento del costo delle materie prime e inflazione, nonché l’impatto dei dazi USA in vigore dal 3 maggio.
Nel terzo trimestre 2025 l’Ebit adjusted è stato pari a 277,2 milioni di euro (276,8 milioni di euro nel terzo trimestre 2024), con un margine in miglioramento al 16,3% (15,9% nel terzo trimestre 2024). Il price/mix (+46,8 milioni di euro) ha compensato il calo dei volumi (-10,6 milioni di euro), l’impatto delle materie prime (-5,2 milioni di euro) e dei cambi (-34,6 milioni di euro). L’effetto positivo delle efficienze (+47,6 milioni di euro) ha più che compensato l’impatto dell’inflazione (-30,6 milioni di euro). Negativo l’impatto degli ammortamenti (-6,7 milioni di euro) e degli altri costi (-6,3 milioni di euro).
Nei primi nove mesi 2025 l’Ebit è stato pari a 708,4 milioni di euro, stabile rispetto ai 707,8 milioni di euro del corrispondente periodo 2024 e include ammortamenti di intangible asset identificati in sede di PPA per 83,3 milioni di euro e oneri one-off, non ricorrenti e di ristrutturazione e altro per 43,8 milioni di euro.
Nei nove mesi 2025 l’
utile netto è cresciuto dell’8% a 400,6 milioni di euro, rispetto ai 371,1 milioni del corrispondente periodo 2024.
Nel terzo trimestre 2025 l’utile netto è stato pari a 136,6 milioni di euro (139,8 milioni di euro nel terzo trimestre 2024).
La
posizione finanziaria netta al 30 settembre 2025 è pari a -2.537,9 milioni di euro (-2.816,2 milioni di euro nei nove mesi 2024 e -1.925,8 milioni al 31 dicembre 2024.
Outlook Sulla base dei risultati dei primi nove mesi Pirelli conferma - nonostante uno scenario esterno estremamente volatile e sfidante - gli obiettivi resi noti a luglio grazie alla solida crescita organica, all’efficacia del piano di efficienze e alle azioni di mitigazione dei dazi.
Per il 2025 sono quindi confermati ricavi compresi tra circa 6,7-6,8 miliardi, con una crescita organica maggiore o uguale al 4%; confermato un margine Ebit adjusted pari a circa il 16%, grazie al contributo delle leve interne (price/mix ed efficienze) che più che compensano l'impatto negativo dei cambi, dell'inflazione dei fattori produttivi e dei dazi USA. Confermata una generazione di cassa netta ante dividendi a circa 550 milioni e investimenti pari a circa 420 milioni (6% dei ricavi). Confermato rapporto fra PFN/Ebitda adjusted pari a circa 1 volta con una Posizione Finanziaria Netta pari a -1,6 miliardi.