"L'espansione del mercato dei
green bond si scontra con la sfida di
armonizzare i requisiti di reporting. Le grandi corporation gestiscono i rigidi standard normativi (come Tassonomia UE e CSRD) grazie a strutture finanziarie dedicate. Il vero
nodo critico riguarda le PMI, la cui partecipazione alla transizione ecologica è ostacolata dagli
oneri amministrativi e dagli
alti costi di verifica imposti dalle attuali prassi".
E' quanto spiegato da
Matteo Merlin, Responsabile Green and Sustainable Finance -Aggregate di
Eurizon, intervenuto alla roundtable "Esigenza della trasparenza nel reporting post-issuance", nell'ambito dell’evento del
Sustainable Network di Borsa Italiana.
"Un
reporting eccessivamente complesso rischia di escludere le piccole imprese dal mercato dei capitali verdi. È necessario, quindi, adottare standard di trasparenza proporzionati. L'obiettivo è
rendere accessibili le procedure di
rendicontazione per le PMI, garantendo al contempo l'integrità del green label. Grazie a questo equilibrio dinamico e in costante evoluzione il mercato potrà espandersi oltre i grandi emittenti e finanziare la transizione in modo capillare".