Al via il XIX Congresso degli Agronomi e Forestali: sostenibilità, etica e nuove generazioni

Più del 15% dei partecipanti è rappresentato da Under35
Pubblicato il 06/11/2025
Ultima modifica il 06/11/2025 alle ore 09:07
Teleborsa
Iniziato ieri, mercoledì 5 novembre, il XIX Congresso nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, nel segno della Giornata Giubilare dell’Agroalimentare. Il discorso di apertura del Presidente CONF Mauro Uniformi ha acceso le luci sul Congresso, evidenziando la responsabilità delle categorie professionali nel costruire il legame decisivo tra produzione, tutela degli ecosistemi e cura del patrimonio comune.

A seguire, gli onori del padrone di casa, il Direttore generale aggiunto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), Maurizio Martina. "Mi piace partire evidenziando il legame che c’è fra l’Italia e questa istituzione internazionale, in cui c’è uno sforzo continuo di portare l’esperienza e le specializzazioni italiane con le varie realtà internazionali. C’è molto bisogno che questi scambi si rafforzino, con Governi e istituzioni che realizzano la prima interlocuzione, ma altrettanto importante è il multilateralismo delle professioni, realizzato da organizzazioni come quella dei dottori agronomi e forestali: questa azione dal basso può realizzare grandi risultati. Io sono sempre stato convinto che, oltre alla capacità tecnica, la vostra professione abbia un valore diplomatico e politico, che assume ancora maggiore importanza in questi tempi. E questa è una missione che carica positivamente la vostra professionalità di una responsabilità più pesante della semplice capacità tecnica. In questo periodo in cui il multilateralismo è un po’ accantonato, dobbiamo ridare valore agli accordi che derivano da un equilibrio tra diverse istanze e, sono convinto, che professionalità come la vostra possano contribuire attivamente, offrendo l’esperienza di una via italiana che attraverso le professioni possa ridare", ha affermato il direttore Martina.

Il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. "Sono lieto di essere in questa sede, a testimoniare la volontà di aumentare la collaborazione attiva tra le varie forze della filiera. Dobbiamo ritrovare la centralità del mondo agricolo e forestale, e questo Governo ha investito più di 15 miliardi nel settore. Un settore che guardiamo osservando tutta la filiera, per esempio abbiamo investito nell’energia rinnovabile, finanziando imprese agricole che hanno prodotto il triplo rispetto alle previsioni precedenti. Abbiamo investito nell’innovazione dei macchinari, sia elettrici che tradizionali. Abbiamo investito nella strategia forestale, perché la gestione del bosco è una cosa seria, col bosco che va mantenuto e curato, e abbiamo investito nelle filiere del legno. In Italia, abbiamo bisogno di qualità, di garanzia nei controlli, di filiere organizzate in cui la sostenibilità non può essere solo ambientale ma, con approccio qualificato e qualificante, dev’essere anche economica. Perché va garantito sia il massimo valore della qualità, che il valore economico. Dobbiamo far crescere il reddito degli agricoltori, e in quest’ottica il collegamento con il vostro lavoro è più che diretto: senza il vostro contributo non si otterrebbe un risultato di qualità né una crescita della redditività per l’imprenditore agricolo. Gli agricoltori devono essere supportati a introdurre innovazioni, ma queste non possono essere solo tecnologiche, perché l’uomo non può essere sostituito e l’importanza della persona deve restare centrale".

A chiudere la sessione introduttiva l’intervento del Mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la FAO, IFAD e WFP.

Mauro Uniformi, Presidente CONAF aggiunge che "Col nostro lavoro garantiamo servizi essenziali per la comunità, ma sappiamo che la valutazione tecnico-specialistica deve integrare i risvolti etici quali l’inclusività, l’equità, il benessere sociale che siamo capaci di originare. È da questo confronto che si origina la capacità di indirizzo di uno sviluppo durevole, basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Oggi, allo specialista è chiesto di avere competenze trasversali e olistiche per affrontare i problemi complessi, ma non è sufficiente: deve avere la consapevolezza della funzione sociale che ricopre, integrando la consulenza tecnica con la responsabilità del ruolo e consapevolezza degli effetti a medio e lungo termine. Ecco che il XIX Congresso dottori agronomi e dottori forestali vuole essere un laboratorio in cui immaginare cosa diventeremo, capire come si trasformerà il mondo e la professione, ma soprattutto cosa lasceremo in eredità alle generazioni future".

Circa 350 partecipanti si incroceranno in questi 3 giornate di lavoro del XIX Congresso dei dottori agronomi e dottori forestali, un ordine professionale con 100 anni di storia e che in Italia conta circa 20.000 iscritti. Lungo le 4 tesi congressuali e le 2 tavole rotonde di scenario, una all’inizio e una alla fine del programma, si alterneranno le voci dei 21 ospiti nazionali e internazionali e le 13 case history che raccontano la professione nelle diverse regioni italiane. Ci saranno anche due momenti celebrativi, con 1 premio Montezemolo e 5 dottori agronomi e dottori forestali "emeriti", attestato che è assegnato a chi ha svolto una brillante carriera sul territorio nazionale.

Per Mauro Uniformi, Presidente CONAF, "Un dato da evidenziare è che più del 15% dei partecipanti al XIX Congresso è rappresentato da Under35. È una enorme soddisfazione constatare questa grande risposta partecipativa delle nuove generazioni a un momento istituzionale dell’Ordine. Il sistema ordinistico, tutto, non solo il nostro, sconta una difficoltà nel ricambio generazionale. Noi da anni stiamo lavorando per invertire questa tendenza, registrando un graduale ma un costante abbassamento dell’età media degli iscritti: nell’ultimo quinquennio, abbiamo registrato un incremento del 44% delle iscrizioni all’Ordine da parte degli Under30.
In questo Congresso, per coinvolgere i più giovani, abbiamo previsto delle quote agevolate di iscrizione, inoltre c’era la possibilità di assistere ai lavori partecipando come volontario e, infine, abbiamo anche indetto un concorso per la creazione di reel dedicati alla professione, per avvicinare i linguaggi delle diverse generazioni".

Il Congresso proseguirà nelle giornate di oggi, giovedì 6, e domani, venerdì 7 novembre nella suggestiva Sala della Protomoteca in Campidoglio. La comunità scientifica, le istituzioni e le professioni tecniche saranno chiamate a leggere con realismo le sfide del tempo presente: boschi e foreste come infrastrutture vive contro la vulnerabilità climatica; suoli e risorse idriche come beni comuni da proteggere con misure che uniscano rigore e prossimità; città che riscoprono il valore del verde come diritto e servizio, dal raffrescamento naturale al "diritto all’ombra" per le fasce più fragili. Più che un mero elenco di buone intenzioni, un vero e proprio lavoro accurato su metodi, metriche e decisioni, perché l’innovazione (dalla sensoristica ai sistemi di supporto alle decisioni) resti ancorata al bene delle persone e alla giustizia intergenerazionale.