Barclays ha confermato il
rating Underweight sul titolo
Maire e ha alzato il
target price del 7% a 14,50 euro, valore che incorpora un
upside potenziale del 9,1% rispetto al prezzo di riferimento della ricerca.
L'aggiornamento giunge a valle della diffusione della
novestrale 2025.
"Il messaggio chiave della call di Maire del terzo trimestre è stato che l'
attività sta procedendo senza intoppi e che importanti assegnazioni sono imminenti", osservano gli analisti che ricordano come l'azienda preveda di superare gli 8 miliardi di euro di assegnazioni quest'anno, tuttavia ha registrato
solo 5,8 miliardi alla fine del terzo trimestre.
"Il
livello di fiducia è tale che riteniamo di poterlo incorporare nei numeri e il nostro approccio bottom-up al portafoglio ordini ha già visto 6,2 miliardi di euro in portafoglio per la divisione E&C nel 2026. Aggiungendo 2,5 miliardi di euro di assegnazioni e ipotizzando che l'azienda inizi l'anno con circa il 90% di portafoglio in portafoglio (tipicamente l'85%),
aumentiamo le nostre previsioni di fatturato per il 2026 del 7% e appiattiamo il periodo 2027-29F", spiegano gli esperti, che precisano come ciò comporti un aumento
del prezzo obiettivo del 7% a 14,5 euro per azione. Questo, tuttavia, "rappresenta un potenziale di rialzo di circa il 10% e, con il titolo scambiato a un rapporto prezzo/utili (PE) di 12 volte il 2026F", gli analisti prevedono un "ulteriore rialzo e multipli inferiori altrove". Da qui il rating Underweight.
Barclays aggiunge che le sue stime di
fatturato per il 2026 per Integrated E&C Solutions si attestano ora a 7,5 miliardi, in aumento del 15% su base annua. "Questo porta le nostre previsioni di fatturato di gruppo a oltre 8 miliardi di euro, con un vantaggio del 9% rispetto al consensus derivato da Bloomberg". Tale previsione, precisa, si basa su un portafoglio ordini di circa 6,2 miliardi e di 2,5 miliardi di nuovi lavori in arrivo entro la fine dell'anno. "In effetti, la copertura dell'84% già in portafoglio è simile alla copertura di inizio anno per il recente passato. La stima potrebbe, a nostro avviso, rivelarsi
conservativa se gli ordini nel 2026 continueranno allo stesso ritmo".
Per ora, aggiungono gli analisti "ipotizziamo che la
corsa alle aggiudicazioni di fine anno prevista dall'azienda sia seguita da una
fase di calma e, di conseguenza, da un certo grado di
cautela nei numeri".