"Tra gli emendamenti che sono stati presentati dal sindacato Anief alla legge di conversione del decreto legge 127 del 2025, ce ne sono due che riguardano la mobilità". È quanto afferma
Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief."Il primo – prosegue
Cozzetto – riguarda una procedura di mobilità straordinaria – che chiede il nostro sindacato – sul 100% dei posti per garantire a tutti gli assunti dal 2023-24 a tempo indeterminato, o a tempo determinato finalizzato al ruolo, la possibilità di presentare domanda di trasferimento, di assegnazione provvisoria, di utilizzazione, in modo da garantire oltre al diritto al lavoro e
un lavoro stabile anche il diritto all'unità familiare. A nostro avviso, non è corretto parlare di continuità didattica e quindi di obbligo di rimanere per 3 anni nella sede di titolarità quando, appunto, ci sono esigenze come le esigenze di famiglia, le esigenze di curare la propria
famiglia e i propri figli ,che non possono essere sottoposte a un vincolo. Il secondo emendamento riguarda invece quella che è la mobilità
intercompartimentale che è prevista dalla legge 311 del 2004, ma non comprende il Ministero dell'Istruzione. Quindi non è possibile per i dipendenti del Ministero dell'istruzione, neanche per i funzionari con incarico di elevata qualificazione, di espletare la procedura interna di passaggio tra amministrazioni diverse che si definisce proprio mobilità intercompartimentale. A nostro avviso, non è possibile che solo i dipendenti del Ministero dell'Istruzione non abbiano questa procedura interna. L'emendamento riguarda, dunque, proprio una richiesta di
integrare la legge 311 facendo facendo sì che anche per il personale del Ministero dell'Istruzione sia garantita la possibilità di procedere
con una mobilità intercompartimentale".