Nelle operazioni di concentrazione l'Italia deve introdurre "l'obbligo di standstill, ovvero il divieto per le imprese di realizzare l'operazione di concentrazione prima che sia intervenuta la decisione definitiva dell'Autorità". È quanto ha chiesto il
presidente dell'Antitrust, Roberto Rustichelli, in audizione in Senato in merito alla
Legge annuale mercato e concorrenza 2025. "L'autorità Antitrust richiama la necessità di armonizzare la disciplina nazionale in materia di concentrazioni con quanto previsto dal diritto euro-unitario – ha spiegato
Rustichelli – introducendo l'obbligo di standstill, ovvero il divieto per le imprese di realizzare l'operazione di concentrazione prima che sia intervenuta la decisione definitiva dell'Autorità. Sul punto, la norma nazionale oggi vigente si discosta vistosamente dal paradigma euro-unitario".
"Mentre, infatti, ai sensi della legge 287 del 1990 l'Autorità può soltanto ordinare alle imprese interessate di sospendere la realizzazione dell'operazione fino alla conclusione dell'istruttoria, una concentrazione destinata a essere esaminata dalla Commissione europea – sottolinea
Rustichelli – 'non può essere realizzata prima di essere notificata, né prima di essere stata dichiarata compatibile con il mercato comune'".
"Analoghe previsioni – ha ricordato il
presidente dell'Agcm – sono in vigore in tutti gli Stati membri dell'Unione e nei Paesi dello Spazio economico europeo dotati di un regime di controllo delle concentrazioni. In linea con la legislazione europea, l'Autorità ritiene che anche nell'ordinamento interno la realizzazione di un'operazione di concentrazione dovrebbe essere sospesa fino all'adozione di una decisione definitiva in merito al suo impatto concorrenziale. Infatti, laddove, all'esito dell'istruttoria l'operazione già realizzata si rivelasse idonea a pregiudicare la concorrenza e venisse dunque vietata, il ripristino dello status quo ante potrebbe risultare disagevole e per certi versi impossibile, comportando in ogni caso gravosi oneri economici e di compliance per le imprese".