L'Eurozona segue una traiettoria di crescita, ma i nuovi ordini segnano uno stallo

BCE verso taglio tassi prima della fine dell'anno?
Pubblicato il 23/09/2025
Ultima modifica il 23/09/2025 alle ore 10:23
Teleborsa
L'attività economica dell’Eurozona di settembre continua ad aumentare, prolungando una tendenza che si osserva da inizio 2025. Tuttavia, analizzando i dati previsionali dell’indagine PM, il flusso dei nuovi ordini non è riuscito a mantenere il volume di crescita di agosto, mantenendosi infatti invariato su base mensile. Anche l’occupazione non ha indicato cambiamenti, e la fiducia è scesa ai minimi in quattro mesi. Allo stesso tempo, alla fine di questo terzo trimestre, le pressioni inflazionistiche si sono affievolite, con costi e prezzi di vendita che hanno registrato aumenti più deboli.

A settembre, l’Indice HCOB PMI Flash Composito della Produzione dell’eurozona, una volta destagionalizzato, redatto da S&P Global e basato circa sull’85% delle consuete risposte finali dell’indagine, ha registrato valori superiori alla soglia di non cambiamento di 50 punti per il nono mese consecutivo, segnalando di nuovo un’espansione dell’attività nel settore privato dell’eurozona. Con 51,2, l’indice ha segnalato un timido rialzo rispetto ai 51 di agosto, registrando un lieve aumento mensile della produzione, risultando comunque il più elevato da maggio 2024. In calo da 50,7 a 49,5 punti l'indice manifatturiero, a fronte dei 51,1 punti attesi, mentre sale da 50,5 a 51,4 punti l'indice dei servizi, previsto a 50,6 punti.

La crescita accelerata dell’attività economica è legata al settore terziario (a 51,4 da 50,5 di agosto) che ha registrato l’incremento più rapido da inizio anno. Anche la produzione manifatturiera è aumentata, ma solo lievemente e a ritmi più lenti di agosto, mese che ha segnato il maggiore rialzo in tre anni e mezzo.

È stata la Germania a capitanare la crescita della produzione di settembre, segnando lo stesso valore avutosi a maggio 2024, e con una rapidità di rialzo record che non si vedeva da maggio 2023. Al contrario, la Francia indica il tredicesimo mese consecutivo di calo, peraltro al tasso più forte da aprile. Il resto dell’eurozona continua a registrare una crescita della produzione, ma il tasso di espansione appare moderato.

Prospettive future
Anche se le aziende dell’eurozona hanno mantenuto un approccio positivo sulla crescita della produzione nell’anno a venire, la fiducia di settembre è scesa ai minimi in quattro mesi, indicando un valore inferiore alla media. Le ragioni sono principalmente legate al settore manifatturiero, che ha registrato l’ottimismo più debole da un anno a questa parte. Invariata rispetto ad agosto resta la fiducia del terziario: con Germania e Francia che hanno registrato valori più deboli, e nel resto dell’eurozona sono invece migliorati.

"L'Eurozona segue ancora una traiettoria di crescita, con la relativa produzione manifatturiera in aumento per il settimo mese consecutivo e l'attività del settore dei servizi in espansione quasi ininterrotta da febbraio 2024. Ciò detto, siamo ancora lontani dall’assistere ad uno slancio vero e proprio", dichiara Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, analizzando i dati PMI flash. "L'inflazione dei costi nel settore dei servizi, afferma de la Rubia, monitorata strettamente dalla Banca Centrale Europea, pur rimanendo insolitamente alta, dato il debole quadro economico, è leggermente diminuita. I prezzi di vendita hanno registrato una riduzione assai più evidente, il che potrebbe spingere la BCE a considerare un possibile taglio dei tassi prima della fine dell'anno".