Si è svolto a Bruxelles il
terzo dialogo strategico sul futuro dell’i
ndustria automobilistica europea, presieduto dalla presidente della Commissione
Ursula von der Leyen. L’incontro ha riunito costruttori, parti sociali e rappresentanti istituzionali per fare il punto sul piano d’azione avviato a marzo e ribadire l’urgenza di misure rapide per mantenere la competitività del settore in un contesto di forte trasformazione tecnologica e geopolitica.
Al centro delle discussioni la
leadership europea nei
veicoli elettrici, lo sviluppo dei
veicoli connessi e autonomi e il rafforzamento della
filiera delle batterie. I commissari Ekaterina Zaharieva e Apostolos Tzitzikostas hanno firmato un
memorandum d’intesa che unisce tre partenariati strategici – 2Zero, CCAM e BATT4EU – con l’obiettivo di posizionare l’Europa come leader della mobilità sostenibile entro il 2035. Contestualmente è stata lanciata l’
Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi (ECAVA), che definirà un’agenda industriale comune; la prima riunione è attesa per fine ottobre.
Il confronto ha toccato anche le
prossime iniziative legislative della Commissione: dalla revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, alla proposta sui parchi veicoli aziendali, fino alla semplificazione normativa per le diverse tipologie di mezzi.
"Servono azioni coraggiose e veloci – ha dichiarato
Ola Källenius, presidente ACEA e CEO di Mercedes-Benz, in una nota al termine della riunione –. L’Europa deve consegnare risultati su tre fronti: decarbonizzazione, competitività e resilienza delle catene di approvvigionamento". Secondo i costruttori, l’
elettrificazione sarà la via dominante in tutti i segmenti, ma resta fondamentale garantire energia a basso costo e infrastrutture di ricarica diffuse. Particolare attenzione è richiesta per i
furgoni elettrici, fermi a una quota di mercato dell’8,5%, e per il
trasporto pesante, dove camion e autobus rappresentano appena il 3,5% delle immatricolazioni elettriche.
Christian Levin, CEO di Traton e Scania, ha avvertito: "I veicoli sono pronti, ma le condizioni abilitanti non lo sono. Servono subito incentivi, capacità di rete e sistemi di ricarica ad alta potenza".
"Crediamo necessario avanzare proposte concrete per la revisione dei target di CO2 – ha dichiarato invece
Roberto Vavassori, Presidente di
Anfia - anzitutto per il triennio 2025-2027, per il quale vanno ridefiniti i target per gli LCV; per mantenere gli attuali utility factor dei veicoli plug-in; rivedendo, innalzandoli, i limiti previsti al 2030 ipotizzando un loro innalzamento a 75-80 g/km di CO2 e infine, per il 2035, prevedendo fin d’ora un’estensione fino a 5 anni del tempo per adeguarsi ai target e una quota fino al 25% di veicoli non BEV, monitorando ogni biennio i progressi sul campo come previsto dal regolamento attuale".