Commercialisti, il Governo blocca la riforma: "Proposta illogica e dannosa per la previdenza"

Pubblicato il 05/09/2025
Ultima modifica il 05/09/2025 alle ore 14:35
Teleborsa
"Il Consiglio dei ministri ha scelto con lucidità di non procedere all’approvazione della riforma dell’ordinamento dei commercialisti così come presentata dal Consiglio Nazionale. Una decisione necessaria e responsabile, perché la proposta conteneva previsioni illogiche e potenzialmente dannose per il futuro previdenziale dell’intera professione". È quanto si legge in una nota della Cassa dei Ragionieri.

"È incomprensibile e inaccettabile che il Consiglio Nazionale abbia avanzato l’adozione di norme fortemente penalizzanti per gli iscritti alla sezione B dell’albo, destinate a incidere negativamente sulla previdenza di oltre un quarto degli iscritti. Una scelta che avrebbe condotto la Cassa dei Ragionieri al default, aprendo la strada a due soli scenari: trasferire il debito previdenziale sulla collettività, attraverso la previdenza pubblica; oppure imporre la fusione forzata dei due enti previdenziali", prosegue la nota.

"La Cassa dei Ragionieri, anche a nome dei suoi 30 mila iscritti, ringrazia il Governo e i Ministri vigilanti per aver compreso la pericolosità di questa proposta ed evitato un disastro per la Categoria e per le finanze pubbliche. Resta però una domanda bruciante: perché il Consiglio Nazionale propone norme contrarie agli interessi degli stessi iscritti all’albo? E una constatazione, amara ma inevitabile: chi rappresenta una categoria ha il dovere di tutelarla tutta. Chi non lo fa, tradisce il mandato che gli è stato affidato", ha concluso la Cassa dei Ragionieri.