Il fatturato aftermarket, inteso come fatturato della filiera IAM, ovvero dei produttori di componenti verso il mondo della distribuzione IAM, registra una flessione dello 0,7% nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, che aveva chiuso a +4,2%, rispetto a gennaio-giugno 2023. A un primo trimestre 2025 in ribasso dell'1,6%, ha fatto seguito un secondo trimestre a +0,2%. Questi i dati del
Barometro Aftermarket, rilevazione statistica interna al
Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell'andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto.
Guardando all'
andamento delle singole famiglie prodotto, quattro su cinque presentano una variazione negativa nella prima metà del 2025. La contrazione più marcata è quella dei
componenti di carrozzeria e abitacolo (-4,3%), dopo un primo semestre 2024 a +17,4% e una chiusura d'anno a +8,5%, e dei
materiali di consumo (-3,6%), che nel primo semestre 2024 avevano chiuso a +3%, concludendo poi l'anno a +0,5%. Seguono i decrementi più contenuti dei
componenti elettrici ed elettronici (-2,8%), che avevano riportato un aumento del 3,7% nel primo semestre 2024 e del 6,3% nell'intero anno, e dei
componenti motore (-0,6%), dopo il +7,8% di gennaio-giugno 2024 e la chiusura d'anno a +5,6%. Infine, risulta invece in crescita il fatturato dei
componenti undercar (+7,5%), che avevano chiuso in rialzo sia il primo semestre 2024 (+1,3%) che l'intero anno (+1,2%).
Nel primo semestre 2025, il mercato auto italiano ha totalizzato poco meno di
855mila immatricolazioni, il 3,6% in meno rispetto al primo semestre 2024 e il 21,1% in meno rispetto ai livelli del 2019 pre-pandemia.
In tema di
alimentazioni, a gennaio-giugno 2025 le
immatricolazioni di auto a benzina risultano in calo del 17,2% e quelle delle
auto diesel decrescono del 32,2%, rispettivamente con quote di mercato del 26,1% e del 10,2%. Le
autovetture mild e full hybrid aumentano del 10%, con una quota del 44,2%. Le immatricolazioni di
autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) crescono del 40,7% e hanno una quota del 10,5%. Nel dettaglio, le
auto elettriche (BEV) registrano un incremento del 28%, con una quota del 5,2%, mentre le
ibride plug-in (PHEV) crescono del 56,3%, rappresentando anch'esse il 5,2% delle immatricolazioni da inizio anno. Infine, le
auto a gas diminuiscono del 5% con una quota di mercato attorno al 9%. Il mercato delle auto usate, infine, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il primo semestre 2025 in crescita del 3,6% rispetto a gennaio-giugno 2024.
"La lieve flessione registrata nel primo semestre 2025, che fa seguito ad un triennio 2022-2024 in forte crescita, è un primo segnale relativamente ad un possibile rallentamento del trend degli ultimi anni – afferma
Massimo Pellegrino, coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA –. Le dinamiche inflazionistiche e un contesto congiunturale caratterizzato da forte instabilità e incertezza possono aver indotto gli automobilisti italiani – che guidano un parco circolante auto sempre più anziano – 12,8 anni di età media a fine 2023 – a contenere o a ritardare - ove possibile, le spese per la manutenzione e la riparazione delle vetture, al di là degli interventi non rimandabili. Per la filiera automotive, aftermarket incluso, alle incognite del processo di elettrificazione della mobilità e alla spinta della digitalizzazione si sono aggiunti in tempi relativamente recenti ulteriori fattori di destabilizzazione come i rischi di una 'tensione dei dazi' e la crescente penetrazione dei marchi cinesi sul mercato auto europeo, senza contare le attese relative alla prossima revisione del Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO 2 degli autoveicoli leggeri, la cui adozione dovrebbe essere prevista nel secondo trimestre 2026, ma di cui preoccupa l'assenza di date certe e di un'agenda precisa. Inoltre, c'è da considerare una continua attività di rimodulazione degli stock nei magazzini dell'intera filiera IAM, con l'obiettivo di garantire un buon livello di servizio, ma, contestualmente, migliorare i flussi di cassa. Nel mondo dell'autoriparazione prevale chi sa essere reattivo alle sfide, tenendo alto il livello di preparazione tecnica e di apertura al cambiamento e, soprattutto, il livello del servizio offerto al cliente, fatto di capacità di orientamento in una fase con pochi punti fermi anche per il consumatore finale e di flessibilità e attenzione alle sue esigenze sempre più mutevoli e differenziate".