Partenza in rimonta per la borsa di Wall Street dopo il venerdì nero innescato dal caos
dazi e dai dati deludenti sul
mercato del lavoro americano. Numeri che hanno alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre: tasso di disoccupazione ancora relativamente contenuto, al 4,2%, ma la crescita occupazionale si sta indebolendo.
Dalla lettura dei dati, spiega Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel, si può notare un parallelo con quanto accaduto la scorsa estate, quando la banca centrale statunitense era attesa effettuare un taglio dei tassi d’interesse già in luglio, ma poi è intervenuta solo a settembre, con la differenza che il contesto odierno appare ancora più debole. Nel primo semestre, la crescita sottostante del PIL USA si è attestata verosimilmente intorno all’1%, contro il 2,5-3% dello stesso periodo del 2024. Anche la crescita dei posti di lavoro è più fiacca: se guardiamo al solo settore privato, l’anno scorso la media era di 130.000 nuove unità in più al mese, oggi siamo intorno alle 80.000. Trovare un nuovo impiego dopo un licenziamento negli USA richiede più tempo e questo porterà ad un graduale aumento del tasso di disoccupazione. E con il rallentamento dell’occupazione, c’è da chiedersi se un tasso sui Fed Funds al 4,50% sia giustificato oppure se la Fed debba invertire la rotta e avvicinarsi al 3%, conclude l'esperto.
Restando in tema di politica monetaria, giovedì, 7 agosto. è attesa la riunione della
Bank of England che dovrebbe decidere una riduzione del costo del denaro.
Nel frattempo, prosegue la
stagione delle trimestrali, da una sponda all'altra dell’Atlantico.
Sulle prime rilevazioni, il
Dow Jones mostra un rialzo dello 0,63%; sulla stessa linea, performance positiva per l'
S&P-500, che continua la giornata in aumento dello 0,76% rispetto alla chiusura della seduta precedente. In rialzo il
Nasdaq 100 (+1,06%); con analoga direzione, sale l'
S&P 100 (+0,82%).