Piano Mattei, Saggio: "Priorità a energia, risorse idriche, sanità e formazione"

Nel primo semestre del 2025 il Comitato Tecnico ha approvato progetti per 265 milioni e punta ad arrivare a 500 entro fine agosto
Pubblicato il 31/07/2025
Ultima modifica il 31/07/2025 alle ore 20:47
Teleborsa
"Gli ultimi 12 mesi" sono stati caratterizzati "da un contesto di grande instabilità in un'area profondamente connessa a quella africana. L'aggravarsi del conflitto in Medio Oriente, l'estensione delle ostilità all'Iran, la minaccia alla libertà di navigazione nello stretto di Hormuz così come nell'Oceano Indiano e nel Mar Rosso sono solo alcuni degli elementi che negli scorsi 12 mesi si sono sommati al perdurante conflitto interno sudanese, al radicalismo violento nell'ampia fascia saheliana e agli effetti negativi su scala globale della guerra di aggressione russa all'Ucraina. Un contesto internazionale che però non ha fermato, anzi ha rafforzato, la costante attenzione da parte italiana al continente africano". È quanto ha affermato il coordinatore della struttura di missione per l'attuazione del Piano Mattei in Africa, Fabrizio Saggio, in un'audizione svolta ieri davanti alle Commissioni riunite Affari Esteri e Difesa del Senato e Affari Esteri e Comunitari della Camera.

"L'approccio incrementale del piano ha portato all'aumento nel 2025 del numero di nazioni coinvolte. Siamo passati dai nove paesi iniziali ai quattordici attuali (con l'aggiunta di Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania) – ha spiegato Saggio –. In questi 12 mesi", poi, "l'attività si è concentrata nella costruzione di un'architettura finanziaria innovativa. Partirei forse dall'elemento più innovativo a livello finanziario, il Mattei Plan-Rome Process Financial Facility un fondo speciale multilaterale istituito presso la Banca Africana di Sviluppo che permette oggi di sostenere i progetti nell'ambito del piano Mattei, ma anche del Processo di Roma. Un nuovo strumento caratterizzato da un importante effetto leva dato dall'impegno della Banca Africana di Sviluppo a contribuire in misura speculare a ciascun progetto: a un euro impegnato dal Governo italiano su un progetto condiviso corrisponde un euro della Banca Africana di Sviluppo. Il fondo è già operativo".

"Se l'Unione europea certamente rappresenta il partner naturale, questo – ha proseguito Saggio – non vuol dire che il piano Mattei non si sia allargato verso altri orizzonti e abbia attirato l'interesse di altri partner internazionali. In particolare, abbiamo registrato un crescente interesse delle monarchie del Golfo – Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Bahrein – per triangolazioni di progetti in Africa. La Struttura di Missione ha costantemente lavorato con questi paesi per individuare, tra le richieste dei Paesi africani, progetti di comune interesse. Ciò ha portato, come dicevo prima, alla sottoscrizione delle prime due intese con gli Emirati Arabi Uniti oltre che alla firma di intese per progetti concreti comuni in occasione della visita del Presidente del Consiglio dei ministri in Arabia Saudita a fine gennaio e della visita di Stato dell'Emiro degli Emirati Arabi Uniti in Italia di fine febbraio".

Tra le priorità elencate da Saggio per illustrare i progetti del Piano Mattei: energia, risorse idriche, sanità e formazione.

I progetti del piano Mattei – ha aggiunto il coordinatore – "sono sempre più numerosi e relativi a molteplici settori a testimonianza di quella strategia a 360 gradi che il piano porta con se'".

"Nel primo semestre del 2025 il Comitato Tecnico da me presieduto – ha aggiunto Saggio – ha approvato progetti per 265 milioni, ai quali si devono aggiungere l'iniziativa Ascent Mozambico, deliberata a inizio luglio per altri 100 milioni, e i progetti che probabilmente verranno approvati nella seduta di agosto, per un ammontare complessivo di circa 500 milioni".

Tra i progetti in ambito energetico Saggio – oltre alle iniziative in Mozambico e in Tanzania con il progetto Ascent, ovvero elettrificazione e miglioramento dell'accesso all'energia elettrica per le popolazioni – ha citato "il progetto portato avanti insieme a Terna in Tunisia, il Terna Innovation Zone, per il sostegno e la formazione di start-up nel mondo delle energie rinnovabili e dell'innovazione, per soddisfare le esigenze di formazione che la realizzazione del progetto Elmed porterà con sé. Ancora nell'ambito della transizione energetica – ha aggiunto – abbiamo avviato con Fondazione Enel e Fondazione RES 4 Africa un progetto panafricano di incubazione in Marocco che ha già permesso l'organizzazione di corsi per oltre 100 partecipanti provenienti da 14 paesi africani. Non solo energia, ma anche acqua tra le principali priorità del Continente Africano. Nel settore della gestione delle risorse idriche posso citare il progetto Tanit in Tunisia per il riutilizzo in agricoltura di acque non convenzionali e la riqualificazione in Etiopia – dove eravamo pochi giorni fa con il Presidente del Consiglio dei Ministri – dell'area di Jimma con un ampio intervento di riqualificazione urbana della città e il recupero del bacino del lago Boye, dando nuove prospettive ad una regione fortemente depressa e lavoro a oltre 3mila persone"

"Nel settore sanitario – ha proseguito Saggio – ci stiamo concentrando in particolare sulla lotta alla mortalità neonatale problema purtroppo prioritario per il Continente africano e al rafforzamento della rete degli ospedali anche in zone difficili come il Tigray. In tema di agricoltura sostenibile vorrei citare il progetto di agricoltura desertica portato avanti con le autorità algerine che ha permesso di mettere a coltura i primi 7mila ettari (saranno 36mila in prospettiva) e aumentare così la produzione da destinare non solo al mercato locale ma anche all'esportazione nella regione. Un progetto che permetterà una produzione superiore alle 40mila tonnellate annue e avrà impatti su circa 600mila persone e che, considerati i risultati positivi, altri Paesi ci chiedono di riprodurre in Ghana, Senegal, Costa d'avorio e Congo".