In un panorama economico sempre più digitale, le stablecoin
stanno emergendo come strumenti fondamentali per collegare il mondo delle criptovalute con quello della finanza tradizionale. Queste particolari
criptovalute sono progettate per mantenere un valore stabile, solitamente ancorato al dollaro statunitense, unendo così la velocità e l'accessibilità delle tecnologie
blockchain alla familiarità delle valute fiat.
Oggi le stablecoin rivestono un ruolo sempre più centrale nell’economia globale: la loro capitalizzazione complessiva di mercato ammonta a 258 miliardi di dollari, con un incremento di 11,75 miliardi negli ultimi cinque anni. Tether (USDT) e Circle (USDC) dominano il settore, rappresentando insieme oltre l’86% del mercato (USDT al 62,08%, USDC al 24,49%).
Lo si legge nella consueta analisi di James Butterfill, Head of Research di CoinShares, la principale società di investimento europea specializzata in asset digitali e cripto-currency.
Oltre a fungere da mezzo di pagamento e offrire un accesso immediato al dollaro, le stablecoin rappresentano una
fonte chiave di liquidità nei mercati finanziari - un ruolo particolarmente evidente nell’attuale rally del Bitcoin. I
capitali continuano a fluire verso gli asset digitali, sostenuti dai segnali di una
politica monetaria più accomodante da parte della
Federal Reserve e da iniziative legislative come il Genius Act e la proposta di legge sulle stablecoin attualmente in discussione al Congresso degli Stati Uniti. Questi sviluppi stanno contribuendo a definire un quadro normativo più chiaro per gli asset digitali, rafforzando la fiducia degli investitori e favorendone l’adozione su larga scala.
Con la crescente domanda di transazioni finanziarie più rapide, economiche e flessibili - oltre a un maggiore interesse per il dollaro statunitense - è probabile che le stablecoin acquisiscano un’importanza ancora maggiore nei prossimi anni.
(Foto: Kanchanara on Unsplash)