La sicurezza alimentare è "una sfida di assoluta priorità" e questo perchè
la fame "colpisce ancora circa il 10% della popolazione mondiale", soprattutto "in Africa, dove una persona su cinque soffre la fame. E' quanto sottolineato dalla Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni, nel suo discorso introduttivo al terzo vertice delle Nazioni Unite sul Sistema Alimentare, in corso ad Addis Abeba.
"È la prima volta che questo vertice si tiene in Africa", ha ricordato Meloni, aggiungendo che la decisione di organizzare questo evento
ad Addis Abeba è stata presa insieme al governo etiope "perché crediamo sia
fondamentale coinvolgere il continente africano come protagonista nelle scelte e nelle azioni della comunità internazionale".
"Sappiamo molto bene che quando le persone non hanno accesso a cibo sufficiente o perdono i mezzi per produrlo, le
conseguenze possono essere catastrofiche. - ha sottolineato - La povertà peggiora, i
conflitti si intensificano e le comunità diventano più vulnerabili alla
violenza, al
terrorismo o alla
migrazione forzata", ha affermato Meloni, ricordando che la povertà e la fame sono al tempo stesso un problema politico ed economico e che la
disponibilità di cibo è "un motore di crescita e sviluppo sia per le nazioni più fragili che per coloro che sono economicamente più solidi".
"Questo è il punto di vista dell'Italia ed è la linea rossa che collega
iniziative e progetti del Piano Mattei per l'Africa. Iniziando ovviamente con il settore agroalimentare, un settore in cui l'Italia può vantare un know-how unico che unisce tradizione e innovazione", ha detto Meloni, ricordando facendo cenno a
partnership pubblico-private e all''attrazione degli
investimenti.
"Stiamo testando con successo
questo approccio in Algeria, dove stiamo lavorando per bonificare oltre 36.000 ettari di deserto per produrre fino a 40-45 mila tonnellate di cereali e legumi aggiuntivi all'anno, creando 6.000 posti di lavoro e generando benefici per oltre 600.000 persone. Questa iniziativa - ha proseguito la Premier - è in corso anche
in Senegal, in Ghana e in Congo. Il nostro progetto
sta funzionando anche in Tunisia, dove stiamo rafforzando le capacità e le competenze per l'utilizzo dell'acqua, una risorsa attorno alla quale ci sarà una crescente sfida geopolitica e di sovranità. Ma abbiamo scelto di applicare questa visione anche ad altri progetti, come quello sviluppato insieme al
Global Gateway dell'Unione Europea, che combina risorse finanziarie europee e capitale privato per sostenere lo sviluppo delle filiere di produzione del caffè in diverse nazioni africane".
Meloni ha parlato anche del
centro di formazione in Algeria, affermando "il nostro obiettivo non è quello di creare dipendenza, ma di
sostenere l'autosufficienza. Questo obiettivo implica anche ciò che comunemente chiamiamo sovranità alimentare".
"Sovranità alimentare significa
non limitarsi alla standardizzazione della produzione alimentare, che ne abbassa la qualità e concentra la ricchezza, ma investire nella
promozione di prodotti locali di alta qualità. I piccoli e medi agricoltori e le loro famiglie sono la spina dorsale dei sistemi agricoli e ambientali. Sono i principali custodi della terra e devono essere dotati dei mezzi per vivere dignitosamente e con un giusto riconoscimento del loro lavoro. Ed è per questo che l'Italia, con la sua rete di istituzioni, imprese e consorzi di tutela - ha concluso Meloni - è pronta a fare la sua parte per
promuovere l'esportazione delle indicazioni geografiche africane verso i mercati europei e globali, costruendo reti di promozione e distribuzione".