Crisi agricola nel Calatino, Catania (Cia): "Servono interventi straordinari, siamo fuori tempo massimo"

Pubblicato il 25/07/2025
Ultima modifica il 25/07/2025 alle ore 20:01
Teleborsa
Una lettera al Prefetto di Catania con la richiesta di un incontro urgente perchè "in vaste aree del nostro territorio la produzione agricola è cronicamente compromessa e tante, troppe aziende in sofferenza economica rischiano di mollare e abbandonare il lavoro di una lunga vita. Le ripercussioni sul tessuto economico e sociale delle comunità che vivono principalmente di agricoltura sarebbero devastanti".

A scrivere la lettera è Giosuè Catania, presidente Cia Sicilia Orientale, che stamattina ha inviato una lettera al prefetto di Catania, Pietro Signoriello, per convocare un incontro urgente, così come sollecitato anche dal sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, riunendo attorno ad un tavolo i sindaci dei comuni che ricadono nel comprensorio calatino e i rappresentanti delle organizzazioni produttive, rappresentanti di regione e del Consorzio di Bonifica.

"Servono interventi straordinari non piu' procrastinabili- avverte il presidente Cia Sicilia Orientale - siamo fuori tempo massimo e bisogna reagire a questo stato di cose che non sono frutto nè del caso nè degli effetti dei cambiamenti climatici e neppure della riforma dei Consorzi di Bonifica che puntualmente da 30 anni e in ogni legislatura viene affossata all'ARS". "Gli agricoltori si ritrovano per il terzo anno consecutivo a vivere una stagione da incubo. I danni sono già incalcolabili e nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite, l'intero sistema non regge più, crollato sotto i colpi di una responsabilità politica che negli anni non ha saputo investire e programmare, mantenendo in vita carrozzoni che hanno accumulato debiti e cattiva gestione", aggiunge.

"Rispetto agli altri anni - spiega - in cui l'assenza di piogge invernali negli invasi aveva posto in secondo piano la fatiscenza delle condotte, in questi giorni in cui il caldo torrido fa la sua parte, emerge in tutta la sua drammaticità la questione della inadeguatezza della rete di distribuzione, dei ritardi nell'espletamento dei lavori infrastrutturali e di ammodernamento degli impianti, in riferimento ai quali la beffa della diga Ogliastro, piena di acqua ma inaccessibile, è solo la punta dell'iceberg". "Quest'anno gli invasi hanno avuto una disponibilità a sufficienza ma non si riesce a irrigare ugualmente perchè saltano le tubazioni, non si fa in tempo a riparare un punto che se ne rompono altri".

"Sulla questione della gestione dell'acqua, ricordo solo che - sottolinea Catania - il normale turno di irrigazione avviene ogni 21 giorni, se per ipotesi già da domani fosse disponibile l'acqua, comunque l'ultima azienda agricola del comprensorio avrebbe la disponibilità ad irrigare il proprio fondo solo a metà agosto: e tutto ciò è assurdo, anche in ragione del fatto che il ruolo irriguo viene pagato in anticipo".