Governo, via libera del Cdm al sesto Piano nazionale per l'infanzia

Roccella: "Raddoppiato a 120 giorni termine per bonus nuovi nati"
Pubblicato il 24/07/2025
Ultima modifica il 24/07/2025 alle ore 19:12
Teleborsa
Il Consiglio dei ministri, su proposta della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Maria Eugenia Roccella, ha approvato il sesto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2025-2027, da adottarsi con decreto del presidente della Repubblica. L'intervento, in continuità con il precedente e in coerenza con le strategie internazionali ed europee, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – mira a conferire priorità alle politiche dedicate a bambini, bambine e adolescenti e a mantenere gli impegni assunti dall'Italia per l'applicazione e l'implementazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

"È stato raddoppiato, da 60 a 120 giorni dalla nascita, il termine per richiedere il bonus nuovi nati. Inizialmente – ha spiegato Roccella nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri – l'Inps aveva emesso una circolare che dava 60 giorni, oggi li abbiamo raddoppiati a 120 per dare più tempo ai neo-genitori. Per quanto riguarda i bambini nati tra il primo gennaio e il 24 maggio 25, per i quali i 60 giorni erano già decorsi e non hanno presentato la domanda avranno a disposizione ulteriori 60 giorni dalla pubblicazione del nuovo avviso di oggi".

Il Piano verte su tre macroaree, tra loro strettamente collegate, "ritenute fondamentali – si legge nella nota – per l'attuazione di efficaci politiche per l'infanzia e l'adolescenza: la genitorialità, l'educazione e la salute".

Con riferimento alla genitorialità, sono previste sette azioni volte a informare i genitori su servizi, diritti e opportunità presenti e attivabili sul territorio, dai "primi mille giorni" fino a tutto il periodo dell'adolescenza, al fine di offrire loro gli strumenti necessari per accompagnare i figli nelle diverse fasi della loro crescita, verso l'età adulta.

Nell'area dell'educazione il governo intende contribuire in primo luogo a sanare il divario molto forte tra le competenze dei genitori, e degli adulti in generale, e dei minori, riguardo alla sfida dell'alfabetizzazione digitale. Questa sezione dedica una grande attenzione al tema della socializzazione dei giovani e alla concretezza dei loro bisogni. Vengono, inoltre, individuati interventi che puntano al rafforzamento degli spazi aggregativi e alla promozione del protagonismo per valorizzare la partecipazione dei ragazzi e contrastare la povertà educativa,
l'abbandono scolastico, la solitudine e il rischio di ritiro sociale, l'isolamento e le varie forme di emarginazione. Vengono, inoltre, presentate azioni per la promozione della cultura delle pari opportunità fra adolescenti e preadolescenti, per educare al rispetto reciproco e al contrasto della violenza maschile sulle donne.

Infine, nell'area della salute, si interviene con azioni declinate in termini di promozione, prevenzione e sensibilizzazione del benessere dei giovani lungo tutte le fasi dello sviluppo. "Sono state prese in considerazione – sottolinea la nota – le problematiche legate ai disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici dell'infanzia e dell'adolescenza, così come quelle più genericamente connesse al disagio psicologico e relazionale dovute, anche, all'iperconnessione, nonché le questioni legate all'autolesionismo e al suicidio e alle dipendenze patologiche. È emersa l'utilità di valorizzare i dati e le informazioni contenuti nei bilanci di salute pediatrici che permettono un esame solido e approfondito dello stato di salute generale di bambini e ragazzi, delle situazioni di maltrattamento e disagio psicologico, dei comportamenti a rischio, del consumo di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche, dell'abitudine al fumo, dell'accesso sempre più precoce alle nuove tecnologie. In questa area rientrano, inoltre, le azioni relative alla prevenzione e al contrasto della violenza contro i minorenni".

Il Piano – sottolinea Palazzo Chigi – è adottato sentita la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza e tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata e dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.