Martedì 9 luglio, presso la sede romana della società di consulenza, si è tenuto un
nuovo appuntamento con l’eastwest Coffee, la tavola rotonda periodica presieduta da
Giuseppe Scognamiglio, diplomatico e docente di scenari geopolitici alla LUISS. Dopo aver ospitato negli scorsi mesi protagonisti come
Giovanni Malagò, Carlo Calenda, Maurizio Tarquini e Alessandro Onorato e Andrea Abodi, l’incontro ha acceso questa volta i riflettori sul rapporto tra mobilità, innovazione e transizione ecologica. Ospite dell’iniziativa è stata
Paola De Micheli, già Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti e oggi vicepresidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo.
Attorno a Paola De Micheli si è raccolta una platea selezionata di protagonisti del mondo istituzionale, imprenditoriale e dell’innovazione, ciascuno portatore di una visione concreta e complementare.
Francesco Presicce (Innovation, Strategic Projects and Vision’ Manager di ITA Airways) ha evidenziato come l’innovazione tecnologica di flotta e di sistema sia oggi essenziale per garantire competitività e sostenibilità;
Simone Mori (già Direttore Regolamentazione, Ambiente e Innovazione del Gruppo Enel) ha offerto una lettura strategica del rapporto tra energia e mobilità;
Claudio D’Eletto (Partner VITALE) ha sottolineato il ruolo della finanza nella decarbonizzazione;
Andrea Guglielmo (Head of Regulatory & Fiscal Affairs – Philip Morris Italia) ha mostrato come la regolazione possa diventare leva industriale;
Marco Dau (Fondatore e Ceo di talet-e) ha illustrato soluzioni per la mobilità urbana elettrica;
Alberto Luca Recchi (Scrittore e Fotografo subacqueo) ha richiamato il valore del mare come risorsa ambientale e alimentare;
Paolo Cuccia (Presidente Gambero Rosso) ha fatto un appello per coniugare sostenibilità e identità attraverso la cultura e il made in Italy.
Al centro del confronto, l’
evoluzione delle politiche pubbliche in materia di mobilità, il trasporto aereo e le sfide che attendono l’Italia sul fronte della decarbonizzazione del settore. Dati alla mano, l’agricoltura e l’industria hanno ridotto le emissioni del 37% dal 1990 ad oggi. La rete infrastrutturale italiana – capillare ma frammentata – può diventare un punto di forza se sostenuta da una programmazione a lungo termine, tecnologia e investimenti coerenti.
Il dibattito si è concentrato in particolare sul
settore del trasporto aereo, chiamato a una trasformazione radicale. L’aviazione è responsabile di circa il
3% delle emissioni globali di CO2, ma rappresenta al contempo un motore economico rilevante: a livello europeo, vale circa
800 miliardi di euro l’anno (5% del PIL), dà
lavoro a oltre 11 milioni di persone e attiva filiere industriali e di servizi fondamentali per la competitività dell’UE. In
Italia, il settore contribuisce al
3,8% del PIL, genera un
impatto pari a 26,4 miliardi di euro e sostiene circa 1,3 milioni di occupati.
Il nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti, attualmente in fase di definizione, punta a valorizzare una rete infrastrutturale estesa. Sono stati attivati strumenti a supporto della digitalizzazione e del monitoraggio delle infrastrutture aeroportuali, con l’obiettivo di migliorarne efficienza operativa e sostenibilità complessiva.
Nel solo 2024, gli aeroporti italiani hanno movimentato oltre 220 milioni di passeggeri, superando le previsioni inizialmente fissate per il 2028. Si stima che entro un decennio si possano raggiungere i 300 milioni di passeggeri annui.
L’incontro, arricchito dagli interventi degli ospiti – ciascuno portavoce delle proprie eccellenze di settore – ha tracciato un percorso condiviso per rendere la mobilità sostenibile non solo un traguardo ambientale, ma una leva strategica di sviluppo economico, coesione sociale e competitività industriale.