Si è tenuto oggi in videoconferenza un incontro tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso, il ministro francese per l'Industria e l'Energia,
Marc Ferracci, e i rappresentanti di Germania, Spagna, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Svezia, nel quadro dell'
Alleanza per il futuro delle industrie energivore lanciata lo scorso 22 maggio al Consiglio Competitività a Bruxelles. Il confronto tra gli 11 Paesi si è svolto alla vigilia dall'adozione del Piano d'Azione europeo per l'industria chimica, in un momento cruciale per il rilancio del settore.
Urso ha sottolineato la necessità di "rafforzare la competitività della chimica europea, con misure sia a tutela della chimica di base ma anche e in maniera decisa che valorizzino la biochimica, con investimenti lungo tutta la catena del valore e per lo sviluppo di tecnologie capaci di ridurre le dipendenze strategiche". In questo quadro, l'Italia ha avviato significativi processi di riconversione delle produzioni per la produzione di bioplastiche, biofuel e materiali bio-based. Urso ha inoltre evidenziato l'esigenza di proseguire nella semplificazione anche nel settore della chimica (con l'Omnibus dedicato) e l'importanza di attivare in sede europea strumenti finanziari adeguati a sostenere la transizione verde del comparto: in tal senso l'appello a Bruxelles è che si garantisca coerenza tra le linee di azione del Piano della chimica e il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, la cui proposta è attesa il 16 luglio prossimo, attraverso incentivi a ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, incentivazione alla produzione di biocarburanti e di idrogeno pulito, alla gestione della Co2.
Nel corso della riunione si è evidenziata anche la
centralità della siderurgia, comparto strategico da sostenere con decisione nel processo di decarbonizzazione, per affrontare le sfide della competizione globale con tecnologie più pulite. A tal proposito, Urso ha richiamato l'esigenza di tutelare anche il settore siderurgico lungo il percorso della transizione verde.
"Riteniamo fondamentale, a corredo delle azioni già proposte da Bruxelles nel Piano acciaio del 19 marzo scorso, stimolare la domanda interna per rafforzare l'intera filiera siderurgica" ha affermato
Urso, sottolineando inoltre la necessità di intervenire sull'export del rottame ferroso, risorsa sempre più strategica nella transizione verso una siderurgia sostenibile. "È prioritario riconoscere il rottame come materia prima strategica a livello europeo — ha aggiunto il ministro — e avviare politiche che ne limitino l'export e ne tutelino l'approvvigionamento a beneficio dell'industria nazionale".
In quest'ottica, Urso ha annunciato
"investimenti significativi per la realizzazione di impianti DRI in Italia", fondamentali per la produzione di preridotto a basse emissioni, per la decarbonizzazione del settore e per rafforzare l'autonomia strategica dell'industria siderurgica nazionale ed europea.
Infine, Urso ha ricordato che – al pari della chimica e degli altri settori energivori – anche per la siderurgia è necessario agire sul fronte del costo dell'energia, al fine di tutelare la competitività dell'industria europea.