DL Infrastrutture: Alleanza per il Fotovoltaico sostiene emendamento FdI

Volto a limitare il potere di veto degli enti pubblici nella PAS
Pubblicato il 04/07/2025
Ultima modifica il 04/07/2025 alle ore 16:06
Teleborsa
L'Alleanza per il Fotovoltaico in Italia "esprime il proprio sostegno all’emendamento proposto dal gruppo Fratelli d’Italia al DL Infrastrutture, risolvendo gli equivoci relativi ai poteri di veto che, in base all’attuale disciplina del Testo Unico Rinnovabili, alcune amministrazioni possono opporre nell’ambito della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS)".

L’emendamento - si legge nella nota - garantirebbe la necessità di tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico e la necessità di accelerare gli investimenti nel fotovoltaico su larga scala e più in generale nelle fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

L’emendamento interviene per razionalizzare la Procedura Amministrativa Semplificata, uno strumento pensato per snellire l’iter autorizzativo di impianti da fonti rinnovabili. Attualmente, questa non prevede in automatico l’attivazione di procedimenti ambientali complessi (come la Valutazione di Impatto Ambientale) tuttavia, anche in assenza di un procedimento ambientale formale, amministrazioni – come le Soprintendenze – possono esprimere pareri contrari durante la Conferenza dei Servizi. L’equivoco è che oggi un parere non previsto come “obbligatorio e vincolante” dalla legge può equivalere a un diniego, bloccando il progetto senza possibilità di superamento da parte dell’amministrazione procedente.

L’Alleanza auspica che l’emendamento venga approvato già nell’ambito dell’esame del DL Infrastrutture, in quanto da mesi si attende la revisione organica del Testo Unico FER, da parte del Ministero dell’Ambiente, ma ad oggi non si ha alcuna prospettiva sulla sua emanazione. Rimane urgente quindi dare risposte concrete a un settore chiave per la transizione energetica del Paese.

La modifica potrebbe accelerare significativamente lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, contribuendo a colmare il divario attuale tra capacità installata e obiettivi al 2030. Secondo i dati di Legambiente, l’Italia ha installato 16.109 MW tra il 2021 e il 2024, pari solo al 22,1% dei 62.284 MW previsti entro la fine del decennio. Ridurre i tempi e le incertezze autorizzative consentirebbe non solo di recuperare l’attuale ritardo, stimato in 8,1 anni, ma anche di generare benefici ambientali, economici e sociali: maggiore indipendenza energetica, riduzione delle emissioni climalteranti, sviluppo occupazionale nella filiera delle rinnovabili e abbattimento dei costi energetici per cittadini e imprese.

In particolare, la diffusione delle fonti di energia rinnovabile potrebbe portare a una riduzione del 75% delle emissioni di CO2 equivalente in Italia entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Il solo fotovoltaico utility scale ha il potenziale per una riduzione delle emissioni stimata in 2-7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente/anno nel 2030, oltre a poter generare fino a 100.000 occupati entro il 2028, contribuendo alla crescita economica e alla stabilità energetica del Paese, con benefici diretti anche in termini di riduzione dei costi energetici e dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.


“Siamo convinti che l'emendamento proposto, circoscrivendo il potere di veto ai soli casi in cui il parere delle amministrazioni dissenzienti sia obbligatorio e vincolante, possa rappresentare una svolta decisiva per la semplificazione procedurale, favorendo lo sviluppo del settore fotovoltaico utility-scale e il raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici nazionali, per questo auspichiamo che l’emendamento venga approvato già all’interno del DL Infrastrutture” – ha dichiarato Filippo Fontana, portavoce dell’Alleanza per il Fotovoltaico in Italia. “Siamo pronti a collaborare con le istituzioni e gli stakeholder per affinare ulteriormente il quadro normativo e contribuire a un sistema energetico più competitivo e sostenibile”.