Giornata negativa per Piazza Affari, che chiude le contrattazioni in ribasso, assieme agli altri Eurolistini. Scambi in lieve ribasso anche a Wall Street.
Le tensioni in Medio Oriente deprimono infatti i mercati che temono un'escalation nell'area dopo che gli attacchi di Israele sull'Iran sono proseguito durante la giornata dopo il primo raid della mattina. Teheran ha definito l'azione "una dichiarazione di guerra" e ha promesso che risponderà, aggiungendo di essere pronta ad affrontare anni di combattimenti. Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno spostando risorse militari, tra cui navi da guerra, nel Medio Oriente.
A Piazza Affari, chiudono in positivo i titoli legati all’energia grazie all'aumento del prezzo del petrolio dettato dall'aggravarsi della crisi tra Israele e Iran. In positivo anche il settore della difesa. Sul fronte del risiko bancario, infine, oggi protagonista Pop Sondrio che ha definito un’eventuale fusione con BPER "rischiosa e incerta" perché l’Ops lanciata da quest’ultima "non riconosce il reale valore della Popolare". Secondo il cda di Pop Sondrio, però, "il prezzo è congruo".
Lieve calo dell'
Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,156. Seduta positiva per l'
oro, che sta portando a casa un guadagno dell'1,22%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 6,08%.
Lo
Spread peggiora, toccando i +91 punti base, con un aumento di 2 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,42%.
Tra i mercati del Vecchio Continente scivola
Francoforte, con un netto svantaggio dell'1,07%, pensosa
Londra, con un calo frazionale dello 0,39%, e in rosso
Parigi, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,04%.
Giornata “no” per la Borsa italiana, in flessione dell'1,28% sul
FTSE MIB: il
principale indice della Borsa di Milano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di cinque ribassi consecutivi; sulla stessa linea, giornata negativa per il
FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 41.877 punti, in calo dell'1,28%.
In rosso il
FTSE Italia Mid Cap (-1,28%); sulla stessa tendenza, pessimo il
FTSE Italia Star (-1,66%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo
Italgas (+1,09%),
ENI (+1,04%) e
A2A (+0,90%).
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
Nexi, che ha archiviato la seduta a -4,93%.
Spicca la prestazione negativa di
Campari, che scende del 3,40%.
Stellantis scende del 3,39%.
Calo deciso per
Azimut, che segna un -3,2%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
D'Amico (+4,90%),
Intercos (+1,02%),
Cembre (+0,91%) e
IREN (+0,88%).
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
LU-VE Group, che ha archiviato la seduta a -3,90%.
Sotto pressione
The Italian Sea Group, con un forte ribasso del 3,76%.
Soffre
Ferragamo, che evidenzia una perdita del 3,75%.
Preda dei venditori
Pharmanutra, con un decremento del 3,44%.