Lavoro: quante assunzioni previste dalle imprese a giugno?

Pubblicato il 10/06/2025
Ultima modifica il 10/06/2025 alle ore 12:48
Teleborsa
Sono 595mila le opportunità lavorative offerte dalle imprese a giugno e salgono a quasi 1,5 milioni nel trimestre giugno-agosto, con un incremento di circa 29mila unità rispetto a giugno 2024 (+5,1%) e di oltre 83mila unità sul corrispondente trimestre (+6,0%). Nel mese, sono positive le previsioni di assunzioni del manifatturiero con oltre 2mila contratti in più rispetto a un anno fa (+2,9%) e dei servizi (+28mila contratti; +6,4%), mentre registrano una flessione le costruzioni (-1mila contratti; -2,6%). A giugno, pur rimanendo elevata (45,4%), la difficoltà di reperimento incontrata dalle imprese nel reclutare il personale risulta in flessione di oltre 2 p.p. rispetto a 12 mesi fa. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di giugno.

L’industria nel suo complesso ricerca a giugno 137mila lavoratori che salgono a 358mila nel trimestre giugno-agosto. Per il manifatturiero, che è alla ricerca di circa 87mila lavoratori nel mese e di 231mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle industrie della meccatronica che ricercano 19mila lavoratori nel mese e 51mila nel trimestre, seguite dalle industrie alimentari, bevande e tabacco (16mila nel mese e 57mila nel trimestre) e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (15mila nel mese e 38mila nel trimestre). La domanda di lavoro del comparto delle costruzioni si attesta su 50mila assunzioni nel mese e 127mila assunzioni nel trimestre. Sono invece quasi 458mila i contratti di lavoro offerti dalle imprese dei servizi nel mese in corso e oltre 1,1milioni quelli previsti nel trimestre giugno-agosto. Il settore turistico continua ad offrire le maggiori opportunità di impiego con 175mila lavoratori ricercati nel mese e circa 392mila nel trimestre, seguito dal commercio (82mila nel mese e 207mila nel trimestre) e dai servizi alle persone (74mila nel mese e 182mila nel trimestre).

A giugno cresce il ricorso al tempo determinato, proposto per 379mila contratti pari al 63,7% delle entrate programmate, +29mila rispetto a giugno 2024; sostanzialmente stabili quelli a tempo indeterminato (93mila pari al 15,6%).

Nel mese sono difficili da reperire 270mila profili pari al 45,4% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. A risentire maggiormente del mismatch sono le industrie metallurgiche e metallifere (63,3% dei profili ricercati dalle imprese è di difficile reperimento), le imprese del comparto costruzioni (61,4%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (59,7%), le imprese del legno-mobile (57,1%) e della meccatronica (52,2%). Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (54,4%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,1%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (66,2%), i tecnici della salute (66,1%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi (61,0%). Le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (57,5%) e gli operatori per la cura estetica (56,0%) sono le professioni di più difficile reperimento tra quelle qualificate nelle attività commerciali e dei servizi. Per gli operai specializzati si segnala l’elevata difficoltà di reperimento negli addetti alla rifinitura delle costruzioni (75,3%) e all’istallazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche (71,5%); difficili da reperire sul mercato anche i conduttori di macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (83,9%) e di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (66,4%).

La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a lavoratori stranieri si attesta al 18,5% delle entrate complessive. Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (31,1%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (30,0%), delle Altre industrie[2] (23,1%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,5%) e delle costruzioni (20,9%).

Le imprese sono anche alla ricerca di circa 187mila giovani “under 30” che rappresentano il 31% del totale ingressi programmati per giugno. Le maggiori opportunità di impiego per i giovani sono offerte dai servizi finanziari e assicurativi (il 51,5% delle assunzioni programmate sarà coperto da giovani), dai servizi dei media e della comunicazione (41,8%), dal commercio (41,6%), dai servizi informatici e delle telecomunicazioni (41,3%) e dalle industrie della carta, cartotecnica e stampa 38,3%).

A livello territoriale, rispetto a giugno 2024, cresce soprattutto il Sud e isole con 185mila entrate (+14mila), ma anche il Centro (123mila; +8mila) e il Nord est (144mila; +7mila); fa eccezione il Nord ovest che prevede 144mila entrate, -1mila rispetto a 12mesi fa.