Barclays ha incrementato a
9 euro per azione (+6% dai precedenti 8,50 euro) il target price su
Enel, colosso energetico italiano, confermando la
raccomandazione "
Overweight" visto l'upside potenziale dell'11%.
Gli analisti ricordano che l'assemblea di Enel ha approvato un
programma di riacquisto di azioni proprie, che prevede l'annullamento di un massimo di 500 milioni di azioni, pari al 4,92% del capitale sociale. Ritengono che l'approvazione del riacquisto di azioni proprie sia stata uno dei principali catalyst del prezzo delle azioni. Al prezzo attuale di 8,075 euro per azione, teoricamente, Enel potrebbe acquistare circa 433 milioni di azioni sul mercato, pari al 4% del totale delle azioni. Ipotizzando l'annullamento completo delle azioni entro un anno, ciò potrebbe aggiungere un
potenziale di rialzo netto del 2,2% alle stime di utile per azione (EPS), ipotizzando che il riacquisto di azioni proprie venga effettuato con nuovo debito a un costo del 5% nei prossimi 12 mesi. Prevedono un calo del 3% su base annua dell'utile netto del 2025, a causa dell'impatto diluitivo derivante dalle cessioni (principalmente delle affiliate brasiliane).
Barclays ritiene che il
catalyst più forte per Enel sia
continuare a superare le previsioni di consenso nei risultati trimestrali per tutto il 2025. Questo potrebbe culminare con il CMD di novembre e un aumento delle previsioni per il 2025. Nell'ultima presentazione dei risultati, il management ha ribadito i propri obiettivi di EBITDA di 22,1-22,8 miliardi di euro e di utile netto di 6,6-6,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'obiettivo di EBITDA, Enel ha già raggiunto circa 6 miliardi di euro nel primo trimestre, il che, secondo le stime di Barclays, lascia un contributo EBITDA trimestrale di 5,7 miliardi di euro per il resto dell'anno. Il management ha dato
maggiore visibilità al raggiungimento del proprio obiettivo, aggiungendo che il 100% della generazione è già completamente coperto e che è stato completato il riposizionamento della base clienti, sottolineando inoltre che le reti continueranno a contribuire a un'evoluzione trimestrale stabile, paragonabile a quella del primo trimestre.