Scope Ratings, banche italiane tra le più profittevoli d’Europa

Il risiko M&A potrebbe rimodellare il settore
Pubblicato il 22/05/2025
Ultima modifica il 22/05/2025 alle ore 12:09
Teleborsa
Il settore bancario nazionale è tra i più profittevoli d’Europa e si presenta ben posizionato per affrontare eventuali venti contrari, pur con l’aspettativa di risultati più moderati nei prossimi trimestri. E' quanto emerge dal report elaborato da Marco Troiano e Alessandro Boratti, Financial Institution Ratings team di Scope Ratings, l’agenzia di rating europea riconosciuta dalla BCE.

Il risiko M&A potrebbe rimodellare il settore, sebbene i rischi di esecuzione siano in aumento. Tuttavia, le prospettive per le banche italiane rimangono favorevoli, sebbene permangano i rischi derivanti dal deterioramento delle condizioni economiche, i loro effetti potrebbero concretizzarsi non prima del 2026.

Dal report emerge che le principali banche italiane – Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, MPS, BPER, Mediobanca, Credito Emiliano e Popolare di Sondrio – hanno registrato un ROAE medio del 15,7% nel Q1 2025, confermandosi tra le più profittevoli d’Europa grazie a margini di interesse elevati, crescita delle commissioni e costi del rischio ai minimi storici (26 punti base).

UniCredit mantiene un approccio prudente alle operazioni straordinarie, privilegiando la creazione di valore organico e rischiando il ritiro dalla potenziale acquisizione di Banco BPM, a causa delle condizioni imposte dal governo e di incertezze normative legate alla “Danish compromise”.

L’attività di M&A è in forte accelerazione, con un numero senza precedenti di operazioni annunciate negli ultimi mesi. Se andranno a buon fine, tali operazioni favoriranno economie di scala, rafforzeranno il potere di mercato e miglioreranno le performance finanziarie di medio periodo. Tuttavia, l’analisi evidenzia come l’intensificarsi delle dinamiche competitive e strategiche stia accrescendo il rischio di execution: le banche potrebbero sovrastimare i target o concretizzare combinazioni sub-ottimali.

La solidità patrimoniale resta un punto di forza, con un CET1 ratio medio del campione di otto principali banche italiane al 15,6% a marzo 2025, nonostante l’entrata in vigore delle nuove regole di Basilea III. La qualità degli attivi resta elevata, con un NPL ratio stabile al minimo storico del 2,8%.