"Mi piace dire "
Make Europe Equity Again". In Europa c'è una miopia su questo. In questo momento c'è un cambiamento dei fattori della produzione, c'è la necessità di più capitale per fare l'AI e di un lavoro più skilled. E quindi c'è la necessità di più equity, mentre l'
Europa ha guardato solo al debito". Lo ha affermato
Federico Cornelli, Commissario Consob, all'evento AssoNext alla Camera dei Deputati.
"Bene la savings and investments union, benissimo la riforma del TUF, ma abbiamo bisogno di equity, perchè il
credito c'è e l'Europa è da 15 anni che non ha capito che c'è la necessità di rafforzare i mercati finanziari, perchè abbiamo un problema di equity", ha aggiunto.
"Gli italiani investono poco nei mercati finanziari, sono molto liquidi - ha riassunto Cornelli - Abbiamo un debito pubblico più alto di altri, ma è ben gestito e con un saldo primario. Abbiamo però il risparmio privato che altri paesi non hanno. La
materia prima dell'Italia è saldo di risparmio, ed è di grandissima qualità. Ho una piscina piena di liquidità che non finanzia le PMI, devo farlo e non solo con debito ma anche con l'equity".
"Quasi tutte le norme finanziarie parlano di consumatori - ha fatto notare Cornelli - Una
norma di finanza deve parlare di investitori, ovvero un soggetto che prende coscientemente il rischio per avere un rendimento, non dobbiamo parlare di consumatori nel mondo della finanza. Dobbiamo introdurre questo concetto culturale, come in America".
"La
scarsità di equity non è solo tema economico ma anche geopolitico, se l'equity devo andarlo a chiedere fuori dell'Europa dopo ho una proprietà che non è europea", ha sottolineato il Commissario Consob.
Analizzando la Borsa Italiana, Cornelli ha detto che "abbiamo soprattutto i figli delle privatizzazioni degli anni '90, che oggi sono grandi gruppi, e poi c'è l'
EGM che però vale solo 8 miliardi di euro, il nulla. Se il fondo di fondi porta 1 miliardo e
magari i fondi sovrani vengono invitati a investire, possiamo creare un piccolo Nasdaq, un vivaio di imprenditori che possono sfruttare l'infrastruttura di Borsa per crescere".
"Oltre alla Borsa oggi abbiamo anche il
private equity, non è concorrente ma complementare alla Borsa - ha spiegato - Ma le Borse sono più trasparenti, anche se stare in Borsa è più complesso perchè devi sottostare a una serie di nome. Però se sono un imprenditore possono scegliere se prendermi i soldi di private equity, ma il mio valore è sulla base di una perizia. Bene che i fondi pensioni investano nel private equity ma prima o poi il private equity deve arrivare a una valorizzare piena".
Secondo Cornelli, ora si deve "
intervenire sul risparmio paziente, sui fondi pensione - che io credo debbano essere obbligatori - e credo sia una chiave di volta, perchè se spostiamo un po' di risparmi diamo allora ai nostri imprenditori molti bravi dell'equity per far riequilibrare capitale e lavoro, e innescheremo un ciclo industriale che manca da molto".