Lavoro, Istat: in 6 anni perso 10,5% potere d'acquisto

Pubblicato il 21/05/2025
Ultima modifica il 21/05/2025 alle ore 18:03
Teleborsa
Nel 2024 l'occupazione è cresciuta ad un ritmo sostenuto: +1,5 per cento l'incremento stimato nella Rilevazione sulle forze di lavoro, trainata dall'aumento dei dipendenti a tempo indeterminato. Gli occupati sono aumentati di 352mila unità (+173mila uomini e +179mila donne) e i disoccupati si sono ridotti di 283mila. In media d'anno il tasso di disoccupazione è diminuito di 1,1 punti percentuali, al 6,5per cento. La produttività del lavoro per occupato si è ridotta: dello 0,9 per cento, e dell'1,4 per cento per ora lavorata, come risultato dell''espansione dell'occupazione maggiore rispetto a quella del valore aggiunto. È quanto emerge dal rapporto annuale 2025 dell'Istat, presentato oggi alla Camera dei Deputati.

L'inflazione al consumo in Italia,
misurata attraverso l'indice armonizzato (IPCA), nel 2024 è stata pari all'1,1 per cento, significativamente più bassa rispetto alle altre maggiori economie europee e di 1,3 punti percentuali inferiore alla media della Uem (2,4 per cento). L'andamento dell'inflazione in corso d'anno ha riflesso soprattutto la dinamica dei prezzi dei beni energetici e alimentari, e negli ultimi mesi ha dato segnali di accelerazione, superando in marzo e aprile il 2 per cento: ad aprile l'inflazione acquisita per il 2025 è pari all'1,9 per cento.

Nel 2024 le retribuzioni nominali sono cresciute più dell'inflazione, consentendo un parziale recupero della perdita di potere di acquisto del biennio 2021-2022. Alla fine del 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali per dipendente è stata pari al 10,1 per cento rispetto all'inizio del 2019, a fronte di un aumento dell'inflazione (IPCA) pari al 21,6 per cento. Nei primi mesi del 2025 la crescita delle retribuzioni contrattuali è rimasta robusta.

Nel caso delle retribuzioni lorde di fatto per dipendente stimate dalla Contabilità nazionale (che includono gli effetti degli accordi decentrati e dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione), dal 2019 al 2024 la perdita di potere d'acquisto è stata più contenuta e pari al 4,4 per cento in Italia, al 2,6 per cento in Francia e all'1,3 per cento in Germania, mentre in Spagna si registra un guadagno del 3,9 per cento.

Il recupero delle retribuzioni orarie in presenza di una produttività in calo ha determinato nel 2024 un aumento del costo del lavoro unitario pari al 5,4 per cento per l'intera economia. Il mark-up si è corrispondentemente ridotto dello 0,8 per cento, pur restando superiore rispetto al livello del 2019.