Fedrigoni, nel 2024 i ricavi superano 2 miliardi (+15%)

Pubblicato il 12/05/2025
Ultima modifica il 12/05/2025 alle ore 12:56
Teleborsa
Il Gruppo Fedrigoni - riferimento mondiale nella produzione di carte speciali per il packaging e altre applicazioni creative, etichette autoadesive, supporti grafici per la comunicazione visiva e Rfid - ha chiuso il 2024 con un fatturato adjusted proforma di 2,076 miliardi di euro in crescita del 14,8% rispetto al 2023, in linea con quanto indicato nelle previsioni rilasciate lo scorso dicembre.

L'adjusted proforma Ebitda é salito del 12,5% a 380 milioni del 2024, "confermando la solidità e profittabilità dell'azienda nonostante la situazione globale di incertezza".

Tra gli elementi determinanti nella strategia del Gruppo vi è la dimensione globale di Fedrigoni, i cui ricavi nel 2024 provengono per il 18% dal mercato italiano, mentre il rimanente 82% è suddiviso tra resto d'Europa (43,2%) e resto del mondo (38,8%). Quest'ultimo in aumento di oltre l'8% rispetto all'anno precedente grazie soprattutto a Fedrigoni Nord America.

"Il 2024 ha visto una prima metà dell'anno con una buona ripresa e una seconda metà con una rinnovata volatilità, dovuta alla combinazione di un contesto macroeconomico sfavorevole e di un rallentamento dei mercati finali che serviamo, come il lusso e il vino - commenta Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni -. Nonostante tutto, siamo riusciti a portare avanti il nostro piano strategico, salvaguardando le performance economiche ed espandendo (in modo organico e inorganico) la nostra presenza globale, soprattutto in Nord America, Latin America e Asia Pacifico". Guardando al 2025, "il primo trimestre ha visto un andamento piuttosto soft a causa del persistere dell’instabilità economica - continua Nespolo - Il business dei materiali autoadesivi ha evidenziato una traiettoria di miglioramento nel primo trimestre 2025 rispetto all’ultimo trimestre 2024; l’RFID (non ancora consolidato nel bilancio) ha mantenuto il suo trend di crescita; il mondo delle carte speciali ha invece evidenziato una domanda debole, soprattutto a causa delle dinamiche presenti nel mercato del lusso. In questo contesto di elevata volatilità, stiamo attuando delle contromisure sui volumi e sulla struttura dei costi per garantire una crescita della bottom line”.

Riguardo ai dazi USA, si legge nella nota dei conti, l'impatto diretto sul Gruppo è mitigato dalla presenza di attività produttive nel mercato nordamericano: un sito produttivo di materiali autoadesivi in North Carolina, un impianto di produzione Rfid sempre in North Carolina (costruito nel 2024) e uno stabilimento di carte speciali nello Stato di New York. L'azienda "sta valutando potenziali azioni per ridurre l'impatto dei dazi sui prodotti finiti provenienti dall'Europa". Il gruppo stima un "potenziale rallentamento dei volumi che potrebbe derivare - in modo simmetrico per tutti gli operatori del mercato - da una recessione generalizzata legata al protrarsi del conflitto commerciale globale".