Scuola, i ricorsi Anief danno frutti: ad aprile risarciti oltre 1,3 milioni di euro

Superati i 6 milioni da inizio anno
Pubblicato il 09/05/2025
Ultima modifica il 09/05/2025 alle ore 16:49
Teleborsa
Anche il mese di aprile, seppure colmo di festività e "ponti", ha sorriso ai lavoratori della scuola: ammontano infatti ad 1 milione e 361 mila gli euro risarciti a docenti e personale Ata che si sono rivolti al sindacato Anief per avere giustizia in tribunale a causa dei diritti professionali negato.

Dopo un 2024 da record (durante i quali sono stati recuperati, a favore dei lavoratori della scuola, ben 15 milioni e 361 mila euro attraverso 6.425 sentenze favorevoli), il 2025 si sta rivelando ancora più "redditizio" per chi crede nella restituzione delle somme negate in modo illegittimo. Dal mese di gennaio 2025 alla fine di aprile, i legali del giovane sindacato hanno portato a termine il loro lavoro in tribunale ottenendo una cifra che va a costituire l’ennesimo record: 6 milioni e 131 mila euro, con una media di risarcimenti mensili che ormai supera abbondantemente 1 milione e mezzo di euro al mese, frutto di quasi 2.500 sentenze chiuse a favore degli insegnanti e del personale Ata difesi dai legali Anief.

I motivi del contendere in tribunale sono diversi: si va dalla mancata considerazione degli scatti di anzianità, con riflessi diretti positivi immediati sullo stipendio e sulla ricostruzione di carriera, alla non assegnazione della Retribuzione professionale docente agli insegnanti che hanno prestato servizio dopo avere sottoscritto contratti "brevi e saltuari", dalla Carta del docente per l’aggiornamento professionali alle ferie non monetizzate e a risarcimenti per danni economici e professionali di varia natura cagionati da norme errate e interpretazioni dell’amministrazione sempre sfavorevoli al personale.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "è ormai sempre più evidente che i lavoratori della scuola sono troppo spesso costretti a convivere con delle norme discriminanti e lesive dei loro diritti: quando si tratta di docenti e Ata precari. Il motivo è quasi sempre quello di risparmiare a danno dei dipendenti. E noi la stiamo smascherando: il nostro posizionamento sempre a fianco dei lavoratori, arrivando a prenderli per mano e a tutelarli fino alla pubblicazione delle sentenze, sempre più spesso favorevole, emesse dai giudici del lavoro. Chi governa la scuola e produce le leggi, quindi la politica, farebbero bene ad affrontare il problema della poco corretta organizzazione lavorativa dei dipendenti della scuola italiana".

I successi Anief del 2024

Il 2024 ha avuto inizio con l’accordo, a metà gennaio, del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21: il rinnovo ha portato il 4,2% lordo di aumento di stipendio, +0,5 miliardi per istruzione e ricerca, +30% di indennità Dsga, l’incremento del 10% dello straordinario di lavoro, ma anche dell’8% del salario accessorio, introducendo per la prima volta la formazione retribuita, i tre giorni di permesso per motivi familiari e personali pagati anche ai precari, più mesi di congedo per le donne vittime di violenza.

A febbraio, invece, l’Aran, che rappresenta la parte pubblica in fase di contrattazione sindacale, ha certificato l’aumento di rappresentatività dell’Anief per il triennio 2022-2024, con un incremento ufficiale dello 0,62%: un risultato non proprio scontato, considerando che nello stesso periodo altri sindacati hanno fatto registrare vistose perdite di consensi.

A marzo, dopo avere ottenuto il doppio canale di reclutamento per il biennio 2024-2026, anche se solo per precari di sostegno collocati nella prima fascia GPS, il sindacato ha rinforzato la richiesta per rivedere il reclutamento del personale: perché, ha ribadito Anief, se abbiamo in Italia tra i 200 mila e i 250 mila supplenti annuali ormai permanenti le colpe sono tutte di chi ha gestito male concorsi, selezioni e metodi di individuazione del personale da stabilizzare.

Importante risultato raggiunto lo scorso mese di aprile: il giovane sindacato ottiene la proroga dell’organico aggiuntivo PNRR - Agenda Sud fino a giugno 2024: migliaia di collaboratori scolastici e amministrativi vengono confermati in servizio, dopo l’inatteso stop primaverile imposto dal Mef.

A maggio si registra una dei più importanti risarcimenti del 2024: un supplente con contratti svolti con scadenza 30 giugno nel quinquennio precedente ottiene dal giudice i 3 mila euro di Carta del docente che l’amministrazione scolastica gli aveva negato ignorando le sentenze invece favorevoli ai precari prodotte da Consiglio di Stato, Corte di giustizia europea e Suprema Corte di Cassazione.

Il mese di giugno si ricorderà, invece, per il raddoppio dei voti Anief in occasione delle elezioni del Consiglio superiore della pubblica istruzione: il +3% che si registra è certificato direttamente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito guidato dal professore Giuseppe Valditara.

A luglio Marcello Pacifico viene confermato per acclamazione presidente, al termine del IV Congresso nazionale Anief: i vertici del sindacato autonomo approvano anche per l’occasione la piattaforma contrattuale 2022-24 per recupero dell’inflazione, per l’aumento degli stipendi rispetto al resto della pubblica amministrazione, per l’indennità di sede del personale, oltre che di incarico e per il burnout accumulato, soprattutto dopo i 60 anni di età del personale, ma anche per l’abolizione dei vincoli alla mobilità dei lavoratori della scuola, per la valorizzazione del personale di ‘Elevata Qualificazione’, per l’accesso del personale ATA ai buoni pasto e per i nuovi livelli professionali.

Ad agosto nasce anche il nuovo dipartimento Anief - Ancodis per rappresentare e introdurre anche a scuola il Middle management, dopo Condir (Dsga), FederAta, Diamante (specializzati estero), Adip (diplomati magistrale), Cisal Flp.

Una nuova denuncia Anief, con Cesi, viene inoltrata a settembre in Europa su abuso dei contratti a termine e contro la precarietà che contrassegna nel nostro paese Scuola e Ricerca. Dopo vittorie al CESD e in seno alla Corte di Giustizia europea, al Consiglio UE, arriva anche deferimento dell’Italia in Corte di giustizia europea, pre volontà espressa dalla Commissione europea.

Nel mese di ottobre assume proporzioni interessanti l’indennizzo - da 4 a 24 mensilità – per l’esito deciso dai giudici in occasione dei ricorsi su abuso dei contratti a termine, dopo le vittorie Anief nelle Corti italiane ed europee, anche per ricostruzione per intero del servizio pre-ruolo, nonché per il pagamento di RDP e CIA ai supplenti brevi e saltuari.

A novembre, un’attesa sentenza della Corte costituzionale boccia l’autonomia differenziata su denuncia delle regioni di Anief. Nello stesso mese viene accolto il ricorso per il pagamento delle ore di formazione. Mentre l’Aran indice nuove elezioni RSU dal 14 al 16 aprile 2025. A metà mese Anief sciopera per vari motivi, tra cui la mancata stabilizzazione degli idonei del concorso 2023 e per l’immissione in ruolo per tutti i precari storici con almeno 36 mesi di servizio svolto.

Il record dei risarcimenti nei tribunali si tocca a dicembre: + 10 mila euro a supplente per 7 anni di ferie non godute, + 74 mila euro ad un precario di religione per 24 anni di supplenze reiterate e mancata assunzione a tempo indeterminato, +3 mila euro per il bonus mamme da assegnare anche a quelle assunte a tempo determinato. Si registra, inoltre, lo sblocco delle posizioni economiche per 45 mila nuovi ATA: si passa da 500 a 2 mila euro di incentivo automatico annuo. Si procede all’attivazione del confronto con l’INPS sulla gestione del Passweb, il cui accordo dovrà trovare spazio direttamente nel CCNI. Si realizzano altri passi avanti per la Carta dei docenti da dare anche ai supplenti annuali, si ottengono nella Legge di bilancio 2025 altri 2 mila posti di sostegno per le immissioni in ruolo. Infine, sempre la manovra di fine 2024 porta aumenti per i contratti per un complessivo 16%, ma fino al 2030, e con l’indennità di vacanza contrattuale che fa registrare un aumento dell’1% in bilancio sempre dal primo gennaio scorso.