Il ministro dell'Economia,
Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che "appare al momento prematura ogni valutazione sui saldi di
finanza pubblica del piano RearmEu". Nel corso di un question time alla Camera il ministro ha ricordato che "ogni ipotesi di utilizzo di
risorse nazionali è, per quanto riguarda la Repubblica Italiana, al momento in attesa delle decisioni che eventualmente saranno assunte al vertice
Nato di giugno". "Allo stato attuale – ha aggiunto – il governo ha esclusivamente confermato la volontà di rispettare il livello della
spesa per la difesa pari al 2% Pil concordato a livello Nato".
Giorgetti ha sottolineato comunque che l'attivazione della
clausola di salvaguardia del Patto per le spese militari sarebbe "un ulteriore indebitamento nazionale che andrebbe a peggiorare la
situazione fiscale del Paese" e che non ci sarà nessun uso automatico del risparmio dei privati cittadini per finanziare il piano di riarmo europeo.
"La Commissione - ha spiegato il ministro - ritiene che tramite la realizzazione di una autentica ed efficiente unione dei
risparmi e degli
investimenti, che consenta l'efficiente allocazione anche su base transfrontaliera dei capitali disponibili, sarebbe possibile mobilitare risorse private verso forme di investimento che supportino gli obiettivi strategici della UE, tra i quali il rafforzamento dei
sistemi di difesa". "Tale canalizzazione – ha aggiunto – avverrebbe su base volontaria mediante la possibilità di usufruire di una più vasta gamma di opzioni di impiego in seguito a consapevoli ed informate scelte di investimento dei singoli risparmiatori e quindi escludendosi qualsiasi automatismo paventato dagli interroganti".
Il ministro ha poi fatto sapere che "le modalità previste per la quantificazione delle risorse necessarie per i
LEP e per la definizione dei meccanismi perequativi" sono una "tematica riguardante il
disegno di legge delega sui Livelli Essenziali delle Prestazioni che sarà approvato a breve dal Consiglio dei ministri".
In
ambito fiscale, Giorgetti ha dichiarato che "il governo sta ultimando i lavori finalizzati al completamento dei
testi unici ancora in via di definizione, i quali nelle prossime settimane saranno portati all'attenzione del Consiglio dei ministri per il prosieguo dell'iter, nel pieno rispetto dei termini legislativi previsti". Quanto alla
digital tax, dopo l'imposta introdotta in Italia, "noi siamo orientati al lavorare soprattutto in sede internazionale", ha sottolineato il ministro.