Barclays ha aggiornato stime e target price sulle
principali banche italiane, in attesa dei risultati del primo trimestre 2025. Gli analisti ritengono in generale che il costo del rischio e i ricavi degli istituti potrebbero essere influenzati da un potenziale rallentamento macroeconomico indotto dai dazi statunitensi e da tassi più bassi; tuttavia, ritengono che i rischi siano complessivamente contenuti. Le
valutazioni, in generale, appaiono ancora interessanti.
In particolare, osservano: 1) il
capitale in eccesso è ampio (614 punti base in media, nel primo trimestre dopo il quarto trimestre); 2) di conseguenza, il total distribution yield è del 9,7% e dovrebbe essere sostenibile; 3) il ROTE medio al 2026 è del 12,9% dopo le modifiche alle previsioni.
I risultati del primo trimestre dovrebbero essere complessivamente solidi, ma a causa del conteggio dei giorni e del calo dell'Euribor viene previsto uno slancio debole del margine di interesse (-4,4% in media su base trimestrale); viene ipotizzato che
l'attenzione si concentrerà principalmente sulle prospettive dei ricavi in ??generale e sulla distribuzione quest'anno. Inoltre, per le banche coinvolte in operazioni di M&A (principalmente
UniCredit,
Banco BPM,
MPS,
Mediobanca), i risultati offriranno probabilmente al management l'opportunità di commentare gli eventi chiave di aprile (assemblea straordinaria di MPS, assemblea straordinaria di Generali, lancio del periodo di offerta di Banco BPM).
A causa di revisioni delle stime e di lievi aggiustamenti nei multipli di valutazione, Barclays ha aggiornato i
target price per i seguenti titoli: MPS da 7,40 a 7,10 euro;
Credem da 11,70 a 10,90 euro;
Intesa Sanpaolo da 4,80 a 4,90 euro; e UniCredit da 50,00 a 56,30 euro. Intesa Sanpaolo rimane ancora il titolo preferito del settore.