L'onda d'urto dei dazi sta rompendo gli equilibri del mercato della gioielleria, a tutto beneficio dell
'oro e degli altri metalli preziosi, che hanno raggiunto nuovi
record storici, ma a scapito delle
pietre preziose, che sono state letteralmente
prese di mira, a causa dei dazi selettivi imposti da Trump, che si sono sovrapposto al rallentamento dell'
economia cinese ed alla crisi economica globale. Fra queste vi sono i
diamanti, risorsa naturale tanto rara quanto indispensabile per alcune economie, come quella sudafricana, leader mondiale in estrazione dei diamanti grezzi, e quella indiana, determinante nella lavorazione e pulitura delle pietre grezze. Vi sono poi gli hub di interscambio di Dubai (prima della lavorazione/trasformazione) ed Anversa (distribuzione).
L'oro su nuovi record storiciPur avendo ritracciato dai nuovi picchi, il
prezzo spot dell'oro si conferma sostenuto, a
3.224,60 dollari l'oncia, mentre i future sull'oro in scadenza a giugno si sono stabilizzati a 3.240,85 dollari l'oncia. Una dinamica che beneficia della natura di
bene rifugio del metallo, che ha sfondato con decisione il tetto dei 3.000 dollari quest'anno, grazie alla volatilità ed al panic selling che ha investito i mercati finanziari globali, in scia ai dazi universali annunciati dal Presidente Trump ed ai timori di recessione.
Insieme all'oro
corrono anche gli altri metalli preziosi, come il
platino ed il palladio che scambiano a 964 dollari l'oncia, entrambi in rialzo da inizio anno di circa il 6%. Un performance brillante, ma poco a confronto dell'oro che fa segnare un +22%. Stesso discorso per
l'argento che ha raggiunto i 32 dollari, con un guadagno da inizio anno del 12%.
La paralisi del mercato dei diamantiSe l'oro appare piuttosto be comprato,
diverso è il caso delle gemme preziose, in particolare il mercato dei
diamanti, una filiera piuttosto complessa che dall'estrazione passa per il ciclo di lavorazione e pulitura, prima di approdare nelle principali piazze internazionali, come l'hub finanziario di Anversa, dove i diamanti vengono valutati e distribuiti.
Sul mercati die diamanti, infatti
, pesa l'ombra dei dazi imposti da Trump, sia quelli minimali del 10% già scattati da inizio aprile, sia quelli più elevati e diversi paese per paese, minacciati in occasione del
Liberation Day e poi sospesi per 90 giorni, in attesa di portare avanti le negoziazioni con i partner commerciali. Dazi che non risparmiano il settore minerario, inclusa l'estrazione dei diamanti.
Sudafrica e India sotto tiroFra le economie più coinvolte nel business dei diamanti vi sono il
Sudafrica, che è il maggior
esportatore mondiale di pietra grezza e
l'India, che invece trasforma e
si occupa della pulitura di 9 diamanti su 10 commercializzati a livello globale.
In
Sudafrica, Petra Diamonds, il principale estrattore di pietra grezza, ha
bloccato l'ultima asta, nel tentativo di sostenere il prezzo dei diamanti. Contro l'India, invece,
Trump ha imposto dazi del 27%, che hanno letteralmente paralizzato il mercato. Gli USA assorbono infatti circa il
30% dell'export di diamanti dell'India, per un valore di 10 miliardi di dollari sui circa 32 miliardi complessivi di valore del mercato. Si stimano dunque pesanti ripercussioni sull'economia indiana, se i dazi verranno confermati, anche in termini di posti di lavoro, specie nella ricca regione del Surat, dove il Presidente Modi ha voluto anche inaugurare una Borsa dei diamanti.
Non vanno meglio le cose a
Dubai, dove le pietre grezze transitano verso le industrie di trasformazione indiane, né ad
Anversa, dove i diamanti vengono spediti in ogni parte del mondo. Una mercato che ha un valore di 82 miliardi di dollari, che oggi è pressochè paralizzato (si stima che le consegne siano crollate dell'85% dopo l'imposizione dei dazi) .
De Beers in crisiIl tracollo del mercato die diamanti e delle altre gemme preziose ha mandato in crisi anche un
colosso mondiale come De Beers, tanto che la sua controllante, la compagnia mineraria
Anglo American, ha deciso di
disfarsi di questo business e concentrarsi sul più sicuro business del rame e dei metalli industriali. De Beers, tutt'ora
in crisi a causa del crollo del prezzo dei diamanti e di una domanda debole, ancor prima dei dazi annunciati da Trump, sarà quotata tramite IPO, dopo il fallimento delle trattative di cessione a BHP Billiton lo scorso anno.