Meloni: "Facciamo il meglio per rafforzare competitività italiana"

Tajani: "Meloni in Usa sarà una missione di pace commerciale". Orsini: "Imprenditori italiani e europei sono con la premier".
Pubblicato il 15/04/2025
Ultima modifica il 15/04/2025 alle ore 19:57
Teleborsa
"Noi stiamo cercando di fare il nostro meglio per rafforzare la competitività del sistema, ma se poi gli imprenditori non ci credessero sarebbe inutile. Come sarebbe più difficile per gli imprenditori fare il loro lavoro se la politica non fosse al loro fianco". È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama dove è stata accolta dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e da Sergio Dompé, presidente del Comitato Leonardo. "Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendend – ha detto Meloni riferendosi alla missione a Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Usa Donald Trump –. È un momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore. Non sento alcuna pressione – ha aggiunto con ironia – come potete immaginare per i miei prossimi due giorni".



"Bisogna ricordare che quando un prodotto italiano viene esportato, la gran parte della ricchezza non la produce in Italia ma dove viene esportato. Anche noi, con questo nostro lavoro legato all'export, produciamo ricchezza anche per gli altri, ed è bene per tutti continuare ad avere a che fare con l'Italia, perché l'Italia è in grado di produrre benessere, eccellenza e ricchezza – ha sottolineato la premier –. Vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo, ma ricordiamoci che abbiamo la forza, la capacità, l'intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben peggiori, ne supereremo anche di peggiori".

"Mi auguro che la missione del presidente del Consiglio negli Stati Uniti sia un'altra missione di pace commerciale, sarà sicuramente così – ha detto Tajani –. Non dobbiamo fermarci di fronte alle difficoltà, neanche farci spaventare perché sui dazi annunciati da Donald Trump ha fatto più danni il panico che la realtà delle cose, con troppi titoli drammatici. Poi avevamo ragione noi, cara Giorgia, quando dicevamo di stare calmi. Poi c'è stata la moratoria americana e la risposta positiva anche da parte europea dove si sta cercando di favorire il dialogo. Abbiamo sempre insistito a Bruxelles che non ci fossero reazioni di pancia, ma fossero di testa. Alla fine ci hanno ascoltato".

"Presidente Meloni, lei non è sola, gli imprenditori italiani e gli imprenditori dell'Europa produttiva, che ho sentito stamattina, sono tutti con lei e sono fiduciosi che la missione che lei avrà in questi giorni potrà portare un successo positivo" ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini nel suo intervento durante la cerimonia dei Premi Leonardo, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni.

"In un momento di incertezza come questo, a noi servono risposte concrete per avere una visione di futuro. Quindi speriamo e ci aspettiamo che nell'incontro tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente del Consiglio Meloni si riesca a trovare ovviamente una sintesi positiva per l'Europa. La cosa positiva è comunque che il presidente del Consiglio vada a nome di tutta l'Europa – ha detto il presidente di Confindustria a margine della cerimonia –. Oggi festeggiamo la giornata del Made in Italy, quindi della concretezza del saper fare italiano, della qualità. Le nostre imprese sono interconnesse con il mondo, abbiamo 626 miliardi di esportazioni, con 100 miliardi di surplus positivo. La nostra ambizione è di arrivare a 700 miliardi, però è ovvio che abbiamo bisogno che i Paesi possano esportare le proprie merci in un modo equilibrato. Non abbiamo bisogno di Stati che si chiudono o Paesi che si chiudono, ma di interconnessioni. Tutto ciò che rende la possibilità di interscambiare i prodotti per noi è ovviamente positivo. Ovvio che per noi è importante che ci sia tutta l'Europa, perché il 52% del prodotto italiano viene venduto in Europa quindi – ha aggiunto – non è che se l'Italia funziona e gli altri Paesi europei non funzionano per noi sia un vantaggio. Anzi, abbiamo bisogno che tutti i paesi europei funzionino perché in un momento come questo, in cui veniamo da 24 mesi di mancata produttività, è ovvio che poter spedire i prodotti all'estero per noi è importante e significativo".