Accordo storico Beko: investimenti da 300 milioni per rilanciare il Made in Italy

Pubblicato il 15/04/2025
Ultima modifica il 15/04/2025 alle ore 08:42
Teleborsa
È stato firmato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’accordo quadro tra Beko Europe, Governo, Regioni e parti sociali sul piano di trasformazione industriale dei siti italiani della multinazionale, un tempo appartenenti ai gruppi Merloni e Whirlpool. L’intesa, approvata nei giorni scorsi dall’88% delle assemblee dei lavoratori, prevede un investimento complessivo di 300 milioni di euro, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e competitività nel lungo periodo per gli stabilimenti italiani.

"Questo è un accordo importante, storico – ha dichiarato il ministro Adolfo Urso – che governa la transizione industriale salvaguardando la forza del Made in Italy, ora cuore produttivo europeo per Beko".

Il piano punta alla riorganizzazione dei siti con significativi investimenti distribuiti su tutto il territorio: Cassinetta di Biandronno (VA) riceverà 136 milioni di euro per diventare il centro di produzione di forni e frigoriferi da incasso, con un forte focus su prodotto, processo e ricerca e sviluppo. Previsti anche interventi da 8,5 milioni per pannelli solari e miglioramento energetico. Melano (AN) sarà trasformato nell’hub europeo per la produzione di piani cottura a gas, radianti e a induzione, con un investimento di 62 milioni, inclusi 1,5 milioni per efficienza energetica. Comunanza (AP) continuerà a produrre lavatrici e lavasciuga di fascia alta. Previsti 15 milioni per lo sviluppo industriale e altri 3 milioni per interventi green. Carinaro (CE) confermato come hub europeo per ricambi, accessori e ricondizionamento degli elettrodomestici usati. Qui andranno 5 milioni per aumentare la capacità di stoccaggio, migliorare i processi e mantenere gli edifici. Siena: cesserà le attività produttive entro la fine del 2025. È previsto un progetto di reindustrializzazione per garantire continuità manifatturiera. I sindacati parlano di un "primo tempo vinto" e promettono battaglia per la seconda fase, decisiva per il territorio.

Il piano comporta 1.284 esuberi, che saranno gestiti – come assicurato da Beko e dai sindacati – esclusivamente con strumenti non traumatici: ammortizzatori sociali conservativi, uscite volontarie, scivoli pensionistici e buonuscite fino a 90.000 euro per gli over 50 non pensionabili.

"Siamo grati alle parti sociali per il dialogo costruttivo – ha dichiarato Ragip Balcioglu, CEO di Beko Europe – Questo accordo ci consente di consolidare la nostra presenza in Italia, in un contesto competitivo difficile segnato da guerre tariffarie e concorrenza sleale".

Anche Fatih Ebiçlioglu, presidente di Beko Europe e della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding, ha sottolineato l’importanza strategica del Paese: "L’Italia è un pilastro fondamentale per le nostre attività globali. Questo risultato è il frutto di una collaborazione responsabile fra istituzioni, sindacati e azienda".