Nella notte di ieri al
Ministero delle Imprese e del made in Italy, dopo oltre dodici ore di trattativa, è stata raggiunto un'intesa tra
Beko, sindacati e ministeri che sarà ora sottoposta alla valutazione dei lavoratori. Fonti Mimit hanno sottolineato che l'accordo prevede più di
300 milioni di investimenti e il mantenimento in attività di tutti gli
stabilimenti.
Il ministro
Adolfo Urso ha dichiarato che l'accordo è "un
risultato positivo, per molti versi insperato, il frutto di un intenso lavoro durato mesi che ha visto la piena collaborazione degli enti locali e dei sindacati in un contesto internazionale molto difficile". Durante un question time alla Camera, il ministro ha spiegato che ora l'ipotesi di accordo "sarà sottoposta al voto delle assemblee dei lavoratori e in caso di determinazione positiva giungeremo alla sottoscrizione dell'accordo definitivo il prossimo 14 aprile, in occasione del tavolo ministeriale già convocato".
"Il Governo, inoltre, si impegna in questa sede a salvaguardare i lavoratori Beko attraverso
misure di sostegno al reddito per tutto il periodo previsto dal piano industriale che si svilupperà dal 2025 e dall'anno in corso al 2027 – ha aggiunto –. D'intesa col ministero del Lavoro garantiremo la piena operatività degli
ammortizzatori sociali vigenti alla data di sottoscrizione dell'accordo, nonché di quelli eventualmente previsti da futuri provvedimenti legislativi su cui ci impegniamo".
L'intesa prevede che lo stabilimento Beko di
Siena sarà acquisito da
Invitalia con il
Comune e avviato subito il processo di
reindustrializzazione. Tutti i lavoratori saranno tutelati con appositi ammortizzatori sociali. Gli
esuberi, ha spiegato il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dovrebbero ridursi dai 1.935 del piano presentato dall'azienda a novembre a meno di mille e verranno gestiti con uscite volontarie e incentivate economicamente.
Hanno espresso soddisfazione per l'accordo anche i
sindacati.