L'agenzia di rating
S&P lancia un allarme sul peggioramento del
mercato creditizio a livello globale, a causa dell'
impatto negativo dei dazi, annunciati e poi sospesi e della conseguente reazione e volatilità dei mercato mondiali. E' quanto emerge da un report dell'agenzia di rating, a seguito del Liberation Day e degli eventi degli ultimi giorni.
Si temono impatti ampi e profondi su economia Le tensioni commerciali - sottolinea S&P - stanno
mettendo a rischio un contesto che finora è stato favorevole alle condizioni di credito per la maggior parte dei debitori. Gli annunci del 2 aprile
(Liberation Day) sui dazi da parte degli Stati Uniti — e la successiva
escalation del conflitto commerciale con la Cina — hanno superato di gran lunga le aspettative dei mercati finanziari e le precedenti ipotesi di S&P. Se i dazi statunitensi attualmente sospesi venissero pienamente applicati, le
conseguenze economiche sarebbero ampie e profonde. Se i dazi rallentano l'attività economica e
riaccendono l'inflazione, ciò renderà più torbide le acque per la
politica monetaria delle banche centrali. Allo stato attuale, S&P prevede che la Federal Reserve abbasserà il suo tasso di interesse di riferimento di soli 25 punti base quest'anno. Inoltre, l'ampliamento degli spread potrebbe mantenere elevati i costi di finanziamento complessivi.
Volatilità mercati alle stelle e vendite diffuseLa volatilità dei mercati e una crescente avversione al rischio da parte degli investitori rappresentano i
rischi più immediati per il credito in questo contesto. Gli investitori hanno già abbassato il prezzo delle attività finanziarie relativamente rischiose e stanno richiedendo
premi più elevati per i rischi che si assumono.
L'indice di volatilità VIX, che misura i timori del mercato, ha raggiunto
quota 60 lo scorso 7 aprile, in rialzo rispetto ai 15 circa di metà febbraio (e rimane intorno ai 40). Inoltre, gli
spread del mercato secondario sul debito statunitense di grado speculativo hanno
superato i 300 punti base (bps) per la prima volta da novembre 2023. La volatilità del mercato ha innescato anche un sell-off intraday dei titoli del Tesoro statunitensi il 9 aprile e oscillazioni del valore del dollaro.
Resta alta l'incertezzaLa
sospensione di 90 giorni della maggior parte dei dazi, annunciata dal presidente Trump,
non ha eliminato l’incertezza su ciò che potrebbe accadere. L'incertezza prevalente rischia di minare ulteriormente la fiducia di imprese e consumatori, accrescendo le
preoccupazioni sugli investimenti aziendali, sull'occupazione e sulla spesa dei consumatori e sull'attività economica in generale. Questa mancanza di chiarezza è dimostrata dall'ulteriore inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina di questa settimana.
Se i dazi venissero confermati...Se, al termine della sospensione, le tensioni commerciali resteranno
irrisolte, potremmo assistere a un
impatto concreto sulla qualità del credito. L'ampiezza e la profondità degli effetti dipenderanno dalla durata dei dazi, dalle contromisure adottate dai partner commerciali degli Stati Uniti e da eventuali misure di stimolo messe in atto dai governi per compensare l'impatto economico.
Nel breve termine, gli effetti si ripercuoteranno sulle condizioni del credito, con molti debitori costretti a rimborsare i finanziamenti a causa di
costi di finanziamento più elevati o, peggio ancora, a ritrovarsi esclusi dai mercati dei capitali. Nel lungo termine, gli effetti probabilmente rallenteranno l'attività economica, sconvolgeranno ulteriormente le
catene di approvvigionamento globali e incrineranno le relazioni geopolitiche. Ed avranno
impatti diretti ed indiretti sui rating, in particolare per i settori e le aziende più esposte alle catene di approvvigionamento globale.